Covid, Regione acquisterà i macchinari veneti per analizzare i tamponi
La tecnologia usata in Veneto, scelta dal professor Crisanti, ha permesso di analizzare il 23% della popolazione, percentuale molto lontana da quella lombarda
Approvato in consiglio regionale un ordine del giorno presentato dal Pd che chiede l'acquisto di macchinari simili a quelli usati in Veneto per l'analisi dei tamponi Covid per evitare un ingolfamento del sistema in autunno.
Covid, nuovi macchinari per non tornare al caos tamponi
E’ stato approvato ieri, martedì 28 luglio, in consiglio regionale un ordine del giorno collegato al bilancio di assestamento, di cui è primo firmatario il consigliere regionale Samuele Astuti (Pd), che invita la Regione ad acquisire i macchinari a “sistema aperto”, simili a quelli usati in Veneto.
"La Lombardia- afferma Astuti- a differenza di altre Regioni, ha sempre processato un numero limitato di tamponi, (uno ogni 8 abitanti) e questo, come ha ripetuto più volte l’assessore Gallera, per la difficoltà a trovare i reagenti necessari. Questo perché la Lombardia utilizza macchinari che possono processare tamponi solo con reagenti prodotti da chi ha fornito il macchinario, il che limita molto la possibilità di eseguire i test su vasta scala".
"Per superare questo ostacolo - conclude Astuti - abbiamo chiesto alla giunta di acquisire macchinari cosiddetti a sistema aperto, che funzionano con reagenti autoprodotti, simili a quelli del Veneto che in questo modo ha potuto testare il 23% della popolazione. Questo per evitare di ritrovarsi dopo l’estate, come nei mesi scorsi, nelle difficoltà di processare i tamponi. Da parte nostra vigileremo perché la giunta tenga fede alle sue promesse".