Chicchi e coca

Caffè "corretto" alla cocaina dalla Colombia verso un tabaccaio di Firenze: carico bloccato a Malpensa VIDEO

A insospettire i finanzieri il nome (fittizio) del destinatario del pacco: un giovane boss mafioso protagonista di un recente film hollywoodiano

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Caffè corretto alla cocaina: dentro i chicchi pregiati provenienti dalla Colombia, sostanza stupefacente pura: la scoperta della Guardia di Finanza del Gruppo Malpensa.

Caffè "corretto" alla cocaina, polvere bianca nascosta nei chicchi

Avevano trovato un modo molto ingegnoso per cercare di sfuggire ai controlli: nascondere la droga non tra i chicchi ma direttamente al loro interno. Uno stratagemma che però non è riuscito a superare i controlli dei finanzieri del Gruppo Malpensa, che hanno bloccato quella spedizione di circa 2 chili di pregiato caffè colombiano trovandovi oltre 130grammi di cocaina.

"Traditi" dal nome del destinatario

A catturare l'attenzione dei finanzieri non tanto la spedizione in sè, abbastanza comune (almeno per come appariva) quanto il nome del destinatario: un nome di fantasia, quello di un giovane boss mafioso protagonista di un recente film d'azione-thriller Made in Usa. Da quello sono scattati i controlli, che ad un primo sguardo sembravano non portare a nulla: all'interno del collo hanno trovato effettivamente tre buste di un marchio pregiato di caffè colombiano, esportato in tutto il mondo. L'ispezione però è arrivata fin dentro alle singole buste, svelando l'inganno: tra i preziosi chicchi scuri, ce n'erano 500 abilmente svuotati e riempiti di cocaina pura e poi richiusi con del nastro adesivo scuro.

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Pacco consegnato...dai finanzieri

I dati della spedizione, al di la del nome fittizio, hanno permesso di identificare il destinatario, un tabaccaio della provincia di Firenze. L’attività di polizia giudiziaria, diretta e coordinata dalle Procure della Repubblica di Busto Arsizio e di Firenze, si è conclusa, in collaborazione con l’unità cinofila del Gruppo Firenze e i finanzieri della Tenenza di Pontassieve con la "consegna controllata" del pacco e con l'arresto di un cittadino italiano iscritto all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (A.I.R.E.) proprio in Colombia (a Medellin). M.I. di circa 50 anni, chef attualmente disoccupato e già gravato da precedenti per droga, che si è presentato dal tabaccaio per ritirare il suo pacco. Il negoziante infatti non sapeva nulla del contenuto della spedizione, svolgendo solamente un servizio di "punto consegna". Immediatamente bloccato dai finanzieri, l'uomo è stato arrestato in flagranza.

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