Spaccio di droga a Uboldo e Saronno, Scali non parla
Il fashion blogger si è avvalso della facoltà di non rispondere. Uno dei rivenditori intanto avrebbe riferito di aver acquistato 6 etti di hashish ma per "uso personale"
Oscar Scali, arrestato insieme ai due fratelli gemelli venerdì scorso al termine delle indagini sulla rete di spaccio di droga a Saronno e Uboldo, si è avvalso della facoltà di non rispondere. A differenza sua però, almeno un "sottoposto" avrebbe rotto il silenzio.
Spaccio di droga, Scali non risponde
Niente da fare, domande nel vuoto e nessuna risposta alle domande del Giudice per le Indagini Preliminari che nei giorni scorsi ha interrogato il fashion blogger e influencer saronnese Oscar Scali. Nessuna collaborazione quindi da quello che sembra essere il vertice della rete di spaccio sgominata la scorsa settimana dai carabinieri, in grado di movimentare chili e chili di hashish, marijuana e cocaina e ricavare fino a 30mila euro a settimana dalla loro vendita, affidata per lo più a giovani e giovanissimi che la portavano sin dentro le scuole.
Sei etti in due settimane "per uso personale"
Qualcuno però inizia a parlare, seppur senza dire troppo. Uno dei (presunti) rivenditori finiti nelle maglie dell'inchiesta avrebbe ammesso di aver acquistato 6 etti di hashish nel giro di due settimane. Parlando però di "uso personale", al quale ovviamente risulta difficile credere. Ma vista la violenza e l'aggressività di chi deteneva quel "giro", come dimostrato anche dalle aggressioni e da un accoltellamento subito da un cliente che si era lamentato per la quantità di stupefacente ricevuta, non sarà semplice per gli inquirenti rompere il muro di silenzio sui dettagli della vicenda.