Spunta anche la quinta pistola nell’ex Bosco della Droga
Sono stati portati alla luce ben 120 involucri, tutti accuratamente confezionati in diversi strati di pellicola trasparente, prima di essere occultati sotto diversi centimetri di terreno.
Ben 44 i telefoni cellulari portati alla luce col metal detector nel bosco della droga all'interno del Parco delle Groane.
Nell'ex Bosco della droga il lavoro non si ferma
Ogni nuovo record viene infranto ormai nel giro di pochi giorni all’interno dei boschi del Parco delle Groane tra le due stazioni ferroviarie di Ceriano Laghetto. Qui, da ormai quasi 80 giorni, sono operativi i volontari del Gst, Gruppo supporto territoriale con lo specialista “Serpico” coordinati dalla Polizia Locale che, con l’utilizzo del metal detector, hanno messo a segno una serie di “scoperte” decisamente interessanti sul vero e proprio arsenale a disposizione degli spacciatori di droga che avevano fatto di quest’area, tra le più belle del Parco delle Groane, il loro regno incontrastato.
Ecco quanto recuperato
Sono stati portati alla luce ben 120 involucri, tutti accuratamente confezionati in diversi strati di pellicola trasparente, prima di essere occultati sotto diversi centimetri di terreno. Tra gli ultimi ritrovamenti anche una pistola, la quinta ritrovata nel corso delle operazioni effettuate in questi mesi. In questo caso si tratta di un’arma in grado di sparare piombini calibro 4,5, che va ad aggiungersi alle precedenti trovate anche con i relativi proiettili. Oltre a confezioni di stupefacenti pronte per essere smerciate, nel corso delle operazioni di ricerca sono stati trovati anche ben 44 telefoni cellulari. Gran parte di questi avevano ancora la Sim inserita, che può rivelarsi interessante per le indagini affidate alla Procura, a cui viene inviato tutto il materiale recuperato.
Gran parte dell’attività degli spacciatori si svolgeva infatti tramite l’utilizzo di smartphone, con scambi rapidi di messaggini tra acquirente e venditore per concordare la consegna che avveniva all’interno del bosco o a bordo strada.
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Ricchissima la collezione di armi da taglio portata in superficie, nella quale spiccano 8 machete, 8 coltellacci da macelleria, una mannaia, una falce, una accetta, 3 coltelli serramanico, un coltello tirapugni, 2 coltellini svizzeri, una lama libera da 30 cm e persino una spada con lama da quasi un metro.
Non potevano mancare i bilancini di precisione, ben 16, per misurare gli stupefacenti durante le preparazioni delle dosi. Vi si aggiungono anche diversi strumenti elettronici come Pc, rilevatore Gps, macchine fotografiche digitali, tablet, ma anche documenti personali e contabili.
Il vicesindaco Dante Cattaneo
In questo periodo sono stati controllati circa 700mila metri quadrati di bosco, un terzo dei quali ripassato più volte, con ritrovamenti diversi. “Un lavoro enorme, per il quale non potremo mai ringraziare abbastanza la nostra Polizia Locale e i nostri volontari Gst che hanno attivato questa azione di bonifica senza precedenti e che non ha probabilmente eguali a livello nazionale dopo le reiterate operazioni di controllo e repressione che nei mesi scorsi hanno fatto “tabula rasa” dei malviventi, restituendo questa zona meravigliosa ai cittadini” -commenta l’Assessore alla Sicurezza, Dante Cattaneo.