Il mistero dei numeri

Coronavirus a Saronno, il silenzio del sindaco e il mistero dei numeri. Banfi: "La città del 'giallo'"

Il consigliere: "Gli altri Comuni hanno avuto sindaci con il cruccio di come comunicare nuovi positivi, ricoverati, deceduti e guariti. A Saronno Fagioli ha alzato un muro"

Coronavirus a Saronno, il silenzio del sindaco e il mistero dei numeri. Banfi: "La città del 'giallo'"
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Anche ora che la curva dei contagi, parola dell'assessore al Welfare Giulio Gallera, continua a scendere le informazioni sull'andamento dei singoli Comuni rimangono in mano ai sindaci. Ma non tutti decidono di comunicarli ai cittadini, e così a Saronno dove il consigliere indipendente Francesco Banfi torna a rimarcare il silenzio del primo cittadino Alessandro Fagioli.

Coronavirus a Saronno, il mistero dei numeri

Dall'inizio dell'epidemia sarebbero 239 i casi confermati di coronavirus a Saronno. Ma quanti di questi siano guariti, quanti ancora attivi e quanti, purtroppo, deceduti, resta un mistero per la stragrande maggioranza dei cittadini. I dati puntuali (già a livello provinciale) non vengono infatti diffusi da regione Lombardia e la comunicazione di quelli a livello comunali restano confinati alle comunicazioni giornaliere di Ats ai sindaci. Alcuni hanno poi deciso di renderle pubbliche, almeno periodicamente. Altri invece no. In questa seconda categoria, il sindaco di Saronno Alessandro Fagioli. Ed è questo silenzio che il consigliere indipendente Francesco Banfi, di nuovo, cerca di rompere col suo ultimo comunicato.

"Nell'emergenza sanitaria, è con un misto di incertezza ed apprensione che stiamo tutti ricercando la normalità con una titubanza che deriva più che altro dai dati che, giorno dopo giorno, si susseguono - scrive -  I giornalisti si affannano nel propinarci i risultati degli esami suddivisi per nazioni, regioni, province, comuni. Si tratta di cifre spesso non perfettamente contestualizzate: non si conosce con precisione il numero dei tamponi complessivo, il numero dei tamponi eseguiti su soggetti "nuovi", sembra che nemmeno il personale sanitario sia costantemente esaminato, non si conosce l'età dei positivi piuttosto che il luogo in cui vengono trovati (un conto, ad esempio, è "un luogo circoscritto" come potrebbe essere "una RSA" e un altro conto è in un casuale "in giro", come fosse una promessa di ubiquitarietà del virus decretando perciò il fallimento del contenimento).
Dai numeri nazionali purtroppo emerge costantemente che il malato d'Italia risulta la Lombardia che da sola ha praticamente tutti i nuovi casi positivi giornalieri.
Viene facile chiedersi "cosa stanno facendo", ma subito egoisticamente si pensa "e qui?".

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Una città da "giallo"

Fatta la premessa, Banfi arriva alla Saronno "al tempo più che del Coronavirus, dell'amministrazione del leghista Fagioli", definendola una città da "giallo".

"Non si riesce infatti mai a sapere "come va" - lamenta il consigliere - Diversamente dagli abitanti di qualunque altro comune italiano i saronnesi hanno saputo che "qualcuno stava male" solo per il passaparola tra amici o vicini, spesso più per la chiacchiera che in certe situazioni fa solo male anche sul piano squisitamente umano, e le uniche parole certe sono arrivate o durante la preghiera dei fedeli della messa del 25 aprile (a pensarci ho i brividi ancora adesso pensando a tutte le persone che non hanno avuto un funerale) che la Comunità pastorale Crocifisso Risorto ha dedicato ai deceduti nel periodo del lockdown oppure, puntuali ogni giorno, solo dai giornali, che ovviamente devono guardare la notizia. E purtroppo i guariti non fanno notizia (questo dato viene comunicato solo a livello regionale e raggruppato con quello dei dimessi ma ancora non guariti, ndr).

Tutti gli altri comuni italiani hanno avuto il primo cittadino che viveva costantemente con il cruccio di come dare l'annuncio di nuovi positivi, di ricoverati, di deceduti oppure di come vivere la gioia per i guariti.

Saronno invece è città del giallo, colore anche del più classico impermeabile di gomma che si indossa per ripararsi, quasi un muro che il sindaco Fagioli ha alzato per mantenersi ben distante dai suoi concittadini e dai loro problemi. Ovunque, altrove, ciò sarebbe fonte di scandalo. Ma a Saronno tristemente ci abbiamo fatto il callo: abbiamo un sindaco con l'impermeabile".

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