Si rialza il contagio in Lombardia? Gallera spiega: "Asintomatici trovati grazie ai sierologici"
Gallera interviene rassicurando sull'aumento degli ultimi giorni: "Esiti debolmente positivi, non nuovi contagi ma persone già infette da tempo"
I dati del bollettino regionale dei giorni scorsi sembrano rimarcare una controtendenza della Lombardia rispetto a tutto il resto d'Italia, con una percentuale di positivi sui nuovi testati che ieri è arrivata ieri al 6%, in continuo aumento. Ora l'assessore al Welfare Giulio Gallera rassicura spiegando da dove arrivi l'aumento, concentrato soprattutto nelle province di Bergamo e Brescia.
Contagio in Lombardia, i dati che spaventano
Nuovi casi giornalieri tornati sopra i 200 mentre in Italia ormai si "cresce" a cifra singola o doppia, la Lombardia continua a contare la grandissima parte dei contagi di coronavirus. Mentre però settimana scorsa sembrava finalmente confermato si fosse su un crinale positivo, verso la "scomparsa" del virus, negli ultimi giorni i dati diffusi dal bollettino regionale segnalo un inequivocabile aumento, anche a fronte di un numero sempre minore di tamponi.
Gallera: "Curva in discesa"
Mentre i dati della Regione tracciano una curva in salita, sia nelle percentuali sia nei numeri dei casi, l'assessore al Welfare Giulio Gallera afferma che "in Lombardia la curva del contagio è in continua discesa". Non è chiaro a quale "curva" faccia riferimento (visto appunto cosa raccontano quelle diffuse dalla Regione) ma l'assessore spiega comunque perchè il numero dei nuovi positivi non accetti a diminuire:
"Sul territorio regionale è in corso un screening sierologico ad ampio raggio e a breve partiranno anche i test mirati sia sulla bassa Val Seriana che su Brescia. Come sapete, per ogni sierologico positivo segue un tampone per essere sicuri che la malattia sia pienamente superata. Ciò sta permettendo di individuare anche i positivi asintomatici ma nel monte totale giornaliero implica un numero superiore di riscontri".
"Debolmente positivi, tanti asintomatici"
Sarebbe interessante, come analisti e giornalisti chiedono dall'inizio dell'epidemia, poter avere accesso ai dati cui si basa Gallera. Mentre altre Regioni, sia guidate dal centrodestra sia dal centrosinistra, hanno deciso per la totale trasparenza fornendo alcune persino i dati dei ricoveri di ogni singolo ospedale, la Regione non rilascia nemmeno quello dei casi attualmente attivi per ogni provincia (nè dei decessi, nè dei guariti) ma solo il totale dei contagiati da inizio epidemia, dato che come intuibile disegna un'immagine molto peggiore della realtà.
Ma i dati mancano anche sulla situazione dei nuovi casi giornalieri: bisogna attendere il bollettino della Protezione Civile per conoscere quanti dei casi attivi siano in isolamento domiciliare. Gallera assicura però che "la maggior parte dei casi riscontrati da test sierologico evidenzia un esito 'debolmente positivo': persone asintomatiche vicine ad essere negative che si individuano proprio grazie al test sierologico. Una situazione che secondo gli esperti può essere determinata dalla presenza pregressa del virus nell'organismo e non a nuove insorgenze. Queste persone sono comunque messe in quarantena fino a tampone totalmente negativo".
Insomma, come sospettato dall'opposizione dopo i "paletti" ai sierologici privati, già quelli pubblici starebbero facendo emergere i casi "sfuggiti" dalle operazioni di analisi, test e tracciamento dei primi 2-3 mesi.
"Tutto ciò - conclude Gallera - è fondamentale per il monitoraggio del territorio, il controllo dell'andamento del virus e a essere preparati in caso di necessità perché si amplia la platea di coloro che possono contribuire alla banca del plasma. Accanto al dato dei 'nuovi positivi' appaiono in continua crescita i guariti e i dimessi dagli ospedali, nonché il dato degli 'Attualmente positivi' che è in costante discesa".