Saronno

Campetto di via Da Vinci abbandonato, i Telos ripuliscono e il Comune chiude tutto

Via erbacce e rifiuti, anarchici al lavoro nei giorni scorsi per ripristinare l'area ma il Comune decide di recintarla e chiuderla fino a "nuovi interventi"

Campetto di via Da Vinci abbandonato, i Telos ripuliscono e il Comune chiude tutto
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Niente manifestazioni, cortei o striscioni: questa volta i Telos hanno deciso di "riprendersi la città" armati di rastrelli e schiena bassa ripulendo il campetto di via Da Vinci a Saronno. Il Comune però con un'ordinanza ha deciso di chiudere l'area

Campetto di via Da Vinci, dall'abbandono al cineforum

Lì, tra le (ex) erbacce che erano diventate simbolo dell'abbandono e della mancata gestione venerdì sera si terrà un cineforum. Coronavirus e tempo di quarantena hanno cambiato tante cose, anche per i Telos che questa volta non sono scesi in strada manifestando sorvegliati dalle forze dell'ordine tra le polemiche di politica e commercianti ma rimettendo a nuovo un luogo pubblico abbandonato (se non per la manutenzione fatta da qualche cittadino di buona volontà) restituendolo così a chi vi abita vicino e organizzandovi per venerdì prossimo un cineforum. Si parla del campetto da basket di via Leonardo Da Vinci di Saronno, realizzato dal privato come compensazione per la costruzione dei condomini vicini ma poi lasciato a sè stesso.

"Da inizio maggio abbiamo iniziato a frequentare il campetto da basket di via Leonardo a Saronno - spiegano dal colletivo - Complice la voglia di tornare all'aria aperta in compagnia e la consapevolezza di avere a portata di mano uno spazio lasciato a marcire abbiamo iniziato a ripulirlo dalle erbacce e l'abbiamo reso utilizzabile. Il campetto è tornato a vivere e ad essere frequentato da tanti altri ragazzi e ragazze oltre a noi".

Il video realizzato dai Telos con l'intervento al campetto:

"Riappropriarsi dei luoghi, dargli vita e riempirli di significato"

La "filosofia" alla base è la stessa che negli anni ha portato il gruppo di anarchici ad occupare le sue diverse sedi, o gli le aree in cui organizzare taz e concerti: "Prendersi cura di un luogo, riappropriarsi dello spazio pubblico, dargli vita e riempirlo di significati; che ci si possa organizzare autonomamente per farlo, senza aspettare che qualcuno ci dia il permesso, che la politica faccia dei passi per noi".

"Durante questi giorni di lavori e di svago - continuano a raccontare dal gruppo - abbiamo avuto occasione di conoscere un po' di gente del posto, contenti di veder riprendere vita un luogo lasciato all'abbandono. Come racconta F.(un signore dei palazzi qui a fianco), 'l'avevano costruito i costruttori dei palazzi come compensazione, quindi comune e privato si sono rimbalzati la gestione e nessuno veniva neanche a tagliare l'erba, l'abbiamo fatto noi per 10 anni! vedi quegli alberi? li abbiamo piantati noi'. Niente di nuovo, quando qualcosa non genera profitto è poco interessante anche solo non lasciarlo marcire".

E oltre che un luogo di socialità e incontro, i Telos si preparano a trasformare il campetto da basket in uno spazio cineforum venerdì 19 (con la proiezione di "Selfie"e venerdì 26 giugno. Sarà questo, spiegano, "un modo per conoscersi e condividere una piccola esperienza, all'aria aperta, gratuitamente, nel rispetto degli spazi individuali ma con la voglia di vivere uno spazio collettivamente".

O meglio, doveva esserlo. Il Comune infatti con un'ordinanza ha deciso di chiudere l'area "sino al termine delle manutenzioni".

Il "niet" del Comune

L'8 giugno, il sindaco Alessandro Fagioli ha infatti deciso di interdire l'accesso a tutti gli spazi e le strutture di via Da Vinci: campetto, skate park, spogliatoi, area giochi e area pedonale. Ordinanza che certo farà discutere. Si parla infatti di "assembramenti di giovani", pericolosi in questo periodo di epidemia e in violazione delle normative Covid, di atti vandalici, disturbi alla quiete pubblica e rifiuti abbandonati, di gruppi di persone in uscita dalla birreria che si ritrovano poi nell'area verde e della difficoltà di sorvegliare l'area a causa delle siepi. La soluzione? Chiudere tutto, e chissà fino a quando: il parco giochi "con recinzione sino al ripristino delle strutture danneggiate e interventi che rivedano le barriere a verde e manufatti che impediscono la sorvegliabilità dei luoghi consentendo la possibilità di assembramenti"; l'area pedonale, ex campi da basket e spogliatoi "sino al termine delle riqualificazioni dei parchi"; lo skate park "sino al termine della riqualificazione delle aree a verde", con la realizzazione intanto di recinzioni per impedire l’accesso. E, dall'8 al 14, divieto per il vicino bar di vendere bevande da asporto dalle 19 fino alla chiusura.

Una soluzione che però, come prevedibile, ha già sollevato le prime critiche e che non sembra nemmeno attuata completamente.

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