Verso la cura

Donazione plasma iperimmune, apre la "banca" a Varese

Iniziata la raccolta, ora le sacche saranno inviate all'industria farmaceutica per la lavorazione prima delle trasfusioni

Donazione plasma iperimmune, apre la "banca" a Varese
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All'Ospedale di Circolo dell'Asst Sette Laghi prima donazione di plasma iperimmune per la produzione di farmaci anti-Covid.

Donazione plasma iperimmune, Varese apre la sua "banca"

Le prime donazioni sono iniziate venerdì. Aperta ufficialmente la banca del plasma iperimmune a Varese, in linea con quanto annunciato nelle scorse settimane dall'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Primi donatori, i pazienti convalescenti guariti dall'infezione, risultati cioè completamente negativi al doppio tampone di controllo, che hanno sviluppato un alto titolo di anticorpi neutralizzanti (cioè un alta concentrazione di anticorpi specifici) e che si sono resi disponibili a donare il proprio plasma. Prima di effettuare la donazione, si è ovviamente accertato che i convalescenti-donatori avessero anche le caratteristiche di idoneità per la donazione di plasma secondo la normativa trasfusionale vigente.

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Primo passo: la raccolta

Raccogliere il plasma iperimmune è il primo passo verso una cura del Covid. Il programma varesino si inserisce a pieno titolo nella progettualità di Regione Lombardia, è condiviso e verrà avviato analogamente in tutto il Dipartimento Interaziendale di Medicina Trasfusionale ed Ematologia (DMTE), che ha sede proprio nel SIMT dell’ASST dei Sette Laghi, nell'Ospedale di Circolo di Varese, ed è diretto dalla Dott.ssa Rosa Chianese. Il DMTE coordina funzionalmente tutti i SIMT che operano nel territorio dell’Insubria (ASST dei Sette Laghi-capofila, ASST di Valle Olona, ASST Lariana, Ospedale Valduce di Como e Ospedale Fatebenefratelli di Erba). Le unità di plasma raccolte in tutto il DMTE verranno bancate nel Centro di Lavorazione e Validazione (CLV) che ha sede nel Servizio Trasfusionale di Varese e che lavora, valida, conserva e distribuisce routinariamente tutte le unità di sangue e suoi prodotti, raccolte nel DMTE.

Obbiettivo: un farmaco contro l'infezione

Il plasma raccolto però non sarà immediatamente trasfuso nei pazienti Covid: l'obbiettivo della raccolta è quello di ottenere dal plasma iperimmune prodotti farmaceutici altamente standardizzati anti-SARS-CoV-2, contenenti appunto gli anticorpi neutralizzanti specifici, da utilizzare nelle terapie per ampliare l’accesso alle cure dei pazienti e potenzialmente anche dei soggetti non ammalati ma esposti al contagio.

Innanzitutto il plasma raccolto viene bancato nella sede varesina. Verrà quindi affidato all'industria farmaceutica per la lavorazione, ottenendone di ritorno plasma iperimmune anti-SARS-CoV-2 di grado farmaceutico e il farmaco Immunoglobuline neutralizzanti anti-SARS-CoV-2.

"Il vantaggio è quello di ottenere dei veri e propri farmaci, cioè dei prodotti per la cura dell'infezione da Sars Cov-2 - spiega la dottoressa Chianese - che hanno le caratteristiche di qualità, sicurezza e standardizzazione proprie del prodotto farmaceutico, con potenziale utilizzo su larga scala per tutti coloro che dovessero averne bisogno".

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