Strisce blu

Parcometri a Saronno: durante il lockdown incassati circa 7mila euro, ecco come chiedere il rimborso

Saronno Servizi ha comunicato le modalità per richiedere il rimborso delle somme versate ma non dovute durante il periodo di sosta gratis

Parcometri a Saronno: durante il lockdown incassati circa 7mila euro, ecco come chiedere il rimborso
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Dopo la segnalazione del consigliere Francesco Banfi sui parcometri a Saronno, funzionanti e "incassanti" nonostante la decisione del Comune di rendere la sosta gratis durante il lockdown, Saronno Servizi indica come chiedere il rimborso per chi ha pagato.

Parcometri a Saronno, quanto hanno incassato con il lockdown?

Tre delibere per rendere gratuita la sosta nelle strisce blu della città ma parcometri rimasti funzionanti e nessuna segnaletica che avvisasse i cittadini di non pagare. Ad accorgersene e a verificare la segnalazione di una cittadina era stato il consigliere indipendente Francesco Banfi nei giorni scorsi, che sul tema ha presentato anche un'interrogazione urgente. Ora Saronno Servizi, la partecipata comunale che gestisce le soste a pagamento della città, interviene comunicando i dati sugli incassi nei mesi di lockdown e indicando le modalità per richiedere il rimborso.

Con tre successive delibere (la 64 del 26 marzo, la 67 del 15 aprile e la 72 del 4 maggio) il Comune aveva infatti reso gratuito il parcheggio dal 16 marzo al 17 maggio. Nonostante questo mancando gli avvisi tanti cittadini hanno pagato: "L’importo indebitamente incassato durante il periodo indicato nelle ordinanze è pari allo 0,3 % degli importi incassati mensilmente dalla società nella gestione dei parcheggi - comunica Saronno Servizi - e nello specifico ammonta a 360,05 euro per il mese di marzo, 2287,18 euro per il mese di aprile e 5166,30 euro per il mese di maggio (conteggiato il 18, ndr)".

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"Impossibile spegnerli in tempo"

A marzo il lockdown era ancora totale, mentre ad aprile alcune attività avevano ripreso a lavorare e con queste i loro dipendenti. Ma non si potevano spegnere le macchinette? "Non è stato possibile disattivare in tempo i parchimetri installati in città", spiega Saronno Servizi, che comunque spiega che considera "non dovuti a causa di un disguido tecnico" gli incassi registrati. Quindi, via ai rimborsi "a tutti gli utenti che faranno richiesta - assicura la società -  è evidente infatti che gli importi versati non sono da considerarsi dovuti ed è stato quindi deciso di rimborsare chi è stato tratto in confusione dalla continuità operativa dei parchimetri in questione".

Come chiedere il rimborso

Per richiedere il rimborso, i cittadini che hanno pagato la sosta dovranno inviare una mail all'indirizzo mobilita@saronnoservizi.it o compilare il modulo che si può ritirare agli sportelli della società in via Roma.

Si dovrà comunicare:

  • Nome e cognome del richiedente;
  • Importo da rimborsare;
  • Targa del veicolo;
  • Data, orario e durata della sosta;
  • Via del parchimetro utilizzato per il pagamento;
L’invio del messaggio o la consegna del modulo compilato dovranno avvenire entro il 30 giugno 2020; non è richiesta alcuna attestazione di pagamento per la richiesta di rimborso poiché per ciascuna dichiarazione saranno effettuate verifiche sulla base delle informazioni già raccolte dai parchimetri.
Dal 1 luglio 2020 si potrà ricevere, in contante, presso gli sportelli della Società l’importo dichiarato da ciascun richiedente mentre, per importi superiori a 10 euro, potrà anche essere richiesto il pagamento anche tramite bonifico bancario. Tutti i rimborsi dovranno essere conclusi entro il 31 luglio 2020.
Il residuo rimanente dopo tutte le operazioni di rimborso pervenute sarà integralmente conferito da Saronno Servizi S.p.A. al Comune di Saronno.
"Scusandosi per il disguido generato da questo errore con tutti gli utenti coinvolti - spiegano da Saronno Servizi -  la Direzione di Saronno Servizi S.p.A. comunica che anche il personale impiegato presso gli uffici della società e presso gli sportelli aperti al pubblico è tornato operativo con gli orari precedenti all’emergenza Coronavirus, mettendo in atto tutte le precauzioni di accesso e sicurezza derivanti dalla condizione sanitaria prevista dalla fase 2. Per ulteriori informazioni sul tema sarà pertanto possibile rivolgersi agli uffici della Società tramite telefono, posta elettronica o operatori agli sportelli".
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