Il rettore apre un fondo di solidarietà
Dal collegio Rotondi iniziativa per aiutare chi è nel bisogno a causa della pandemia

La scelta dell'istituto di Gorla Minore dopo il confronto con le famiglie: c’è chi rinuncia ai rimborsi e chi può fare donazioni
Il rettore in aiuto di chi ha bisogno
Solidarietà per vincere preoccupazioni e incertezze. E’ l’invito che parte dal collegio Rotondi, con la decisione del rettore don Andrea Cattaneo di istituire un fondo solidale aperto al libero contributo di tutte le famiglie, destinato ad aiutare chi è nel bisogno a causa delle conseguenze della pandemia. «Alla luce dei risvolti che questa pandemia sta provocando – spiega il rettore – ho deciso di istituire personalmente un fondo di solidarietà a favore delle famiglie bisognose. Una possibile soluzione è quella di comprendere come ci sia la possibilità concreta, non utopica, di vivere in una società non egoistica, ma cristianamente fondata sul valore della solidarietà. È possibile, se noi per primi iniziamo».
"Chi ha dia, chi non ha chieda"
L’indicazione è semplice: «Chi ha dia, chi non ha chieda con rispetto e senza pretesa». Da veicolo di cultura, formazione e conoscenza il collegio si trasforma così in strumento di solidarietà: «Sollecitato dalle famiglie che in queste settimane mi hanno comunicato la loro decisione di non recepire quanto a loro dovuto per corsi o attività svolti in modo parziale a causa dell’interruzione, e dopo aver letto la lettera del nostro Arcivescovo che invita tutti i sacerdoti a un gesto di solidarietà, ho deciso di istituire questo fondo di solidarietà dove farò confluire il mio stipendio di questi mesi, e le eventuali somme raccolte. Sono consapevole che è un gesto piccolo, nel mare delle richieste della povertà generate da questa pandemia. Non abbiamo la pretesa di risolvere, ma di collaborare».
Don Andrea, che gestirà personalmente l’iniziativa e terrà aggiornati sulle somme raccolte e sulla loro distribuzione, ringrazia le famiglie del Rotondi: «Aiuteremo con il nostro contributo chi è nel bisogno, quanti non hanno le possibilità che noi abbiamo e che con dignità chiedono di essere aiutati. Grazie perché la comunità scolastica del collegio ha saputo reagire con celere attenzione nel riconoscere questo impegno e tradurlo in gesto concreto».