Test sierologici, meno di un cittadino su due ha accettato l'invito di Ats Insubria
Dei cittadini sottoposti all'esame, il 19,5% è risultato positivo.
Ats Insubria continua l'operazione di screening della popolazione sanitaria e dei cittadini in isolamento fiduciario con i test sierologici, ma dei secondi meno del 50% ha acconsentito.
Test sierologici a 1.204 persone
Prosegue l’attività di monitoraggio mediante test sierologico nei soggetti che hanno terminato la quarantena. Parallelamente, è in corso uno screening sugli operatori sanitari.
Dopo la fase di avvio la scorsa settimana, le ASST del territorio dell’ATS Insubria hanno consolidato il processo di esecuzione del test sierologico. Dal 6 al 12 maggio, sono stati sottoposti ad esame 1.204 cittadini, di cui 768 operatori sanitari.
I risultati dei test
Al momento, si dispone di 1131 esiti (di cui 756 relativi ad operatori sanitari) sul totale dei test eseguiti e si è in attesa dei restanti.
Si è registrato l’esito positivo solo nel 19,5 % dei casi, pari 221 soggetti, di cui 52 sono operatori sanitari. Sono 41 i risultati dubbi e 869 quelli negativi. Percentuale che si è quindi ridotta rispetto al primo bilancio fornito da Ats la scorsa settimana.
Si ricorda che la campagna è destinata agli operatori sanitari e ai cittadini che sono stati messi in isolamento fiduciario al domicilio da ATS, a seguito di indagine epidemiologica o dal Medico di Medicina Generale. I test non vengono proposti a pazienti COVID-positivi, per i quali si conferma la necessità del doppio tampone negativo (almeno a 24 ore di distanza), a conclusione della quarantena obbligatoria. ATS Insubria, sulla base delle informazioni epidemiologiche in proprio possesso, o su richiesta del medico curante, attraverso le ASST, invita i cittadini che rientrano nel target indicato, a sottoporsi al test.
Meno della metà accetta il test
C'è però un problema: come noto, più test sierologici si fanno più è chiara la "mappa" della diffusione del contagio, prima si individuano eventuali casi asintomatici tra chi è in isolamento e più si può rilevare un'eventuale presenza anticorpale; è quindi importante che vengano effettuati più test possibili. E in questo è fondamentale oltre all'incremento dei candidati al test sierologico che i selezionati rispondano positivamente e accettino di sottoporsi all'esame. Dall'avvio della campagna però su 1.199 cittadini (non operatori sanitari) in quarantena fiduciaria cui è stato proposto il test, solo in 521 ha aderito, il 43%. La maggior parte dei soggetti quindi ha rifiutato di sottoporsi al test.