Ero in corsia

Una canzone e un disco per sostenere i figli di medici e infermieri uccisi dal Covid

Dalla Nazionale Italiana dell'Amicizia l'inno di gratitudine a chi combatte ogni giorno la battaglia contro il virus

Una canzone e un disco per sostenere i figli di medici e infermieri uccisi dal Covid
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La Nazionale Italiana dell'Amicizia scende in campo con una nuova canzone e un cd per donare borse di studio ai figli di medici e infermieri deceduti a causa del coronavirus.

NIDA Onlus e artisti insieme  per dire "grazie"

Ventuno cantanti fra professionisti, emergenti e bambini, un'idea, la Nazionale Italiana dell'Amicizia (NIDA) e un brano inedito per ringraziare medici, infermieri, assistenti e volontari e aiutare i figli dei sanitari che sono deceduti a causa del coronavirus. E' il progetto benefico nato da una collaborazione fra il "capitano" della NIDA, il Capitan America Walter Gallano, Fabio Artesi e appunto la NIDA. L'idea è nata da una telefonata fra Gallano e Artesi, giornalista che sin dalla nascita della Onlus segue la Nazionale Italiana dell'Amicizia, e dalla sua proposta di un'iniziativa per una raccolta fondi. "Fabio mi chiede di scrivere una canzone sul tema - racconta Gallano - offrendoci il materiale fotografico da lui raccolto  dall'inizio della pandemia per un video musicale".

Inno di gratitudine

L'idea di Artesi fa subito breccia dall'altro capo del telefono.

"Mi metto subito al lavoro e i tanti pensieri e riflessioni fatte in quarantena mi permettono in pochissimo di scrivere il testo - racconta Gallano - Uno scritto che vuole essere prima di tutto un omaggio e un inno di immensa gratitudine ai dottori, gli infermieri e tutti gli operatori e volontari sanitari. Ma anche un messaggio di riflessione e speranza: dalla presa di coscienza di dare più valore a ciò che nel quotidiano diamo per scontato, che nel momento in cui viene a mancare non è più un dettaglio ma bene primario, alla riscoperta di valori come l'importanza della famiglia e il rendersi conto che non poter vedere i propri cari come e quando si vuole sia limitativo e penalizzante. Dal rispetto per l'ambiente alla responsabilità che l'uomo ha di tutelare il mondo in cui vive, la salute collettiva, il lavoro, la solidarietà, la propria libertà e farlo nel rispetto della memoria di chi non può più farlo. Una spinta forte rivolta al futuro per ripartire più forti e consapevoli di prima".

Un ringraziamento corale

Una volta scritto il testo, serviva la musica. L'obbiettivo era creare un brano che colpisse al cuore l'ascoltatore, che con le sue note creasse il calore di un abbraccio virtuale come altre canzoni nate per progetti sociali come "Domani" o "We are the world". "Mi rivolgo all'amico e musicista Edoardo Arrowood, con cui abbiamo realizzato tutti i progetti musicali NIDA, e anche lui ha un'ispirazione decisamente repentina che gli permette di farmi sentire esattamente ciò che avevo in mente, un inno in cui tutti potessero per qualche minuto rivedersi e riscoprirsi". Testo, base, mancano le voci. Gallano chiama subito gli artisti della Nazionale Italiana dell'Amicizia, dai bambini ai cantanti più bravi uniti in coro (ma a distanza) per la registrazione.

La raccolta fondi

Come da regola in casa NIDA, la raccolta fondi nasce attorno a un progetto mirato e concreto. Quello legato alla nuova canzone punta alla donazione di borse di studio per i figli minorenni dei 160 medici e infermieri deceduti per aver contratto il coronavirus mentre lavoravano per permettere ai pazienti di sconfiggerlo.

"Chi vorrà sposare il nostro progetto potrà comprare il cd/dvd o fare un bonifico alla Nazionale Italiana dell'Amicizia mettendo nella causale Covid-19 all'IBAN IT68U0200830755000102025366", fa sapere Gallano.

Un cd quindi che ha tre effetti: omaggiare tutta la categoria sanitaria e volontaria, raccogliere i fondi per i ragazzi che hanno perso la mamma o il papà mentre svolgevano la loro professione e valorizzare il progetto della Nazionale Italiana dell'Amicizia, che già nel periodo natalizio con "Christmas Friend" vendendo oltre 15mila cd è riuscita a realizzare numerosi permessi benefici per bambini in difficoltà.

"Crediamo - conclude Gallano - fortemente che grazie all'arte e al divertimento abbinato al volontariato si possa essere molto 'contagiosi' (in senso positivo ovviamente!) e riuscire a far sì che più persone vogliano rendersi utili verso chi è meno fortunato".

Non resta che guardare il video realizzato dalla NIDA:

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