Traffico di droga, il tradatese ex comparsa di Gomorra esce dal carcere "grazie" al Covid

Carlo Cuccia, 43enne di Tradate arrestato il 19 febbraio scorso con l'accusa di aver avuto un ruolo nel maxi traffico di stupefacenti sgominato dalla Dda di Catanzaro, è tra i 376 detenuti mandati ai domiciliari a causa dell'emergenza coronavirus.

Traffico di droga, il ruolo del tradatese

Il suo arresto aveva subito fatto scalpore, se non altro per la coincidenza della sua partecipazione al film Gomorra come "specchiettista", cioè colui che segnalava la presenza dell'obbiettivo di un agguato. Alleato delle cosche nella serie tv, partecipante alla rete che lavorava per il traffico di droga e che era orchestrata da alcuni esponenti della n'drangheta, in particolare del clan Mancuso. Carlo Cuccia, secondo gli inquirenti e stando a quanto emerso dall'inchiesta Ossessione della Dda di Catanzaro, avrebbe fatto da mediatore fra i Mancuso e i fornitori marocchini di hashish per un "affare" da tre tonnellate di hashish.

Scarcerato per Covid

Il tradatese era stato fermato il 28 gennaio 2019 ed arrestato dal 19 febbraio dello stesso anno si trovava al carcere di Voghera (Pavia) in attesa del rito per direttissima chiesto dal suo avvocato che ne ha sempre dichiarato l'innocenza. Carcere dal quale è uscito il 28 marzo per via dell'emergenza Covid: in tutt'Italia, altri 375 detenuti (41 in Lombardia) sono stati mandati ai domiciliari o in prova ai servizi sociali al fine di ridurre il sovraffollamento delle carceri e ridurre il rischio di contagio evitando che quei luoghi, oltre che di pena, si trasformassero in pericolosi focolai. Proprio nella Casa Circondariale di Voghera il 17 marzo era stato registrato il primo caso di coronavirus in un carcere.

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