Segnali di respiro al Circolo: chiuse le prime terapie intensive straordinarie
Liberate le sale operatorie e il sesto piano del Monoblocco che potranno presto tornare alla loro normale attività.
Chiusi il reparto di Medicina ad Alta Intensità e i 27 posti letto di terapia intensiva allestiti nelle sale operatorie all'ospedale di Circolo.
Terapie intensive e posti letto Covid: si inizia a chiudere
Battaglia ancora non vinta ma si può iniziare a pensare di avviarsi verso la normalità all'ospedale di Circolo di Varese. L'ospedale principale dell'Asst Sette Laghi ha chiuso infatti ieri un intero reparto di 56 posti letto dedicati ai pazienti con Covid-19 e i primi 26 posti di terapia intensiva che erano stati allestiti in alcune sale operatorie per far fronte all'improvvisa emergenza. "forse uno dei segnali più evidenti che la battaglia, anche se ancora lontana dall'essere vinta, inizia a segnare l'arretramento del virus", commentano dalla Sette Laghi.
MAI Covid
I posti letto in questione sono quelli della MAI 2 (Medicina ad Alta Intensità) attivata al sesto piano del Monoblocco apposta per far fronte all'emergenza. La MAI è nata da un'idea del Direttore Sanitario, Lorenzo Maffioli, che, nei primi giorni di diffusione del contagio in Lombardia, ha pensato che sarebbe stato necessario creare un reparto in cui ricoverare pazienti che necessitassero di un'assistenza internistica di intensità superiore a quella di una Medicina tradizionale, più vicina ad una terapia sub-intensiva. Il nome, Medicina ad Alta Intensità, lo sta ad indicare, ma ha assunto anche un significato scaramantico: MAI Covid, infatti, voleva essere anche un augurio.
Al Circolo erano stati rapidamente allestiti due reparti MAI e due aree di osservazione collegate, con un totale di oltre 170 posti letto complessivi distribuiti tra il terzo, quarto, quinto e sesto piano del Monoblocco, affidati alla direzione del professor Francesco Dentali e ad una squadra di professionisti, medici, infermieri e OSS, che volontariamente hanno temporaneamente lasciato il proprio reparto d'origine per affrontare questa sfida.
Liberate le sale operatorie
Le altre chiusure come detto riguardano 27 posti letto di terapia intensiva, l'ultimo baluardo della cura ai pazienti Covid più gravi. Queste chiusure permetteranno di ripristinare le sale operatorie e riportarle con tutte le accortezze del caso alla loro funzione originaria, così come sarà fatto da metà maggio con la chiusura dei posti Covid nella Terapia intensiva Neurochirurgica.
"Chiudere questi reparti ha infatti anche un altro significato - proseguono dall'Asst - altrettanto importante: è l'inizio del percorso di ripresa, della ripartenza. Liberare le sale operatorie e iniziare a liberare dal Covid le terapie intensive, in particolare, è il preludio alla ripresa dell'attività chirurgica, in queste settimane ridotta alle urgenze provenienti dal nostro territorio e oltre, considerata la funzione di hub attribuita al Circolo per molte patologie tempo-dipendenti".
Presto anche il sesto piano potrà infine tornare alla normalità, non prima però di aver eseguito la disinfezione degli ambienti e riorganizzato l'intero reparto che si è trasformato in questi mesi (come quasi tutto l'Ospedale) per far fronte all'emergenza.
"Pur con queste chiusure - ricordano infine dall'Asst - restano ancora molti i pazienti Covid-positivi ricoverati al Circolo: circa 200 tra Terapie intensive, Malattie Infettive, Pneumologia e MAI 1".