Protesta ristoratori stasera: luci accese e consegna delle chiavi ai sindaci
Migliaia di esercizi, chiusi già da due mesi, rischiano di non riaprire. Il Movimento Imprese Ospitalità muove la protesta del settore e chiede 15 interventi per salvarlo
Stasera alle 21 oltre 75mila imprese del settore Ho.Re.Ca protesteranno contro la chiusura prolungata per le loro attività e per una strada verso la riapertura che mette a repentaglio la ripresa del settore.
Protesta di ristoratori e bar in tutt'Italia
Il mondo della ristorazione ribolle di rabbia e stasera alle 21 circa 75mila aziende del settore manifesteranno contro le chiusure e le limitazioni imposte dal Governo che rischiano di portare a un tracollo del settore. Oltre a due mesi di stop alle attività infatti, si delinea una strada per la ripartenza "senza certezze", spiega il Movimento Imprese Ospitalità che ha organizzato la manifestazione "Risorgi Italia" si stasera: luci accese e consegna delle chiavi ai sindaci delle città.
I numeri della crisi
Il rischio di conseguenze economiche, come già faceva notare ieri Ascom Saronno, è altissimo come ricorda il Movimento:
"In queste condizioni, molte aziende potrebbero non farcela o comunque si troveranno ad operare in una situazione di grossa difficoltà. E con le aziende sono a rischio anche centinaia di migliaia di posti di lavoro, con un impatto devastante sia a livello economico che sociale. Ricordiamo che nell’anno 2019 il fatturato del mondo Ho.Re.Ca, con le sue 349.323 aziende, è valso ben 87 miliardi di euro di fatturato e che la perdita prevista, con i mesi di marzo ed aprile già consolidati, è del 48,8% e che, sempre nel 2019, la forza lavoro impiegata è stata di 1.200.000 unità . La perdita di posti di lavoro prevista si potrebbe assestare intorno al 35%".
Le proposte per il rilancio
La protesta però si accompagna a una serie di proposte per permettere al settore di sopravvivere e ripartire. Una possibile via d'uscita da quello che si teme sia lo scenario "più drammatico mai osservato nella storia moderna del nostro Paese". Ecco le 15 proposte:
- Prestiti garantiti: Garanzia dello Stato al 100% sugli affidamenti per il settore della ristorazione. Estensione al 100% della garanzia pubblica sugli affidamenti e finanziamenti alle PMI attraverso i fondi di garanzia e i confidi ovvero tramite una garanzia regionale. Ciò al fine di proteggere gli istituti di credito e non fermare l’erogazione verso le imprese di nuovo credito per sostenere la liquidità. Prestito da restituire in 10 anni con preammortamento di 24 mesi.
- Utenze: Azzeramento delle accise e dei “costi di trasporto” di energia/gas/ acqua e sospensione dei distacchi per morosità fino al 31.12.2020 Possibilità di rateizzazione delle utenze non pagate in minimo 6 mesi.
- Sospensione e/o riduzione delle imposte: Sospensione del versamento di tutte le imposte dovute nel 2020 (sia acconti che saldi) per tutte le imprese e persone fisiche che subiranno una perdita nel bilancio aziendale o del reddito personale pari o superiore al 30%. Ciò al fine di non sottrarre preziosa liquidità alle aziende e agli individui stimolando consumi e investimenti.
- Indici sintetici di affidabilità (ISA): Abolizione degli ISA relativi alle dichiarazione dei redditi degli anni 2020-2021.
- Agenzia della riscossione: Rottamazione al 30% degli importi relative alle notifiche e/o avvisi dell’agenzia della riscossione e dei contenziosi in atto con Agenzia delle Entrate ed Inps; Sospensione di cartelle ed avvisi bonari fino al 31.12.2021 con possibilità di spalmare i debiti tributari al netto della rottamazione su un periodo di 15/20 anni (come del resto già concesso alla società calcistica Lazio).
- Moratoria: Moratoria leasing e mutui fino al 31.12.2020 e recupero delle mensilità congelate in coda al periodo previsto dalla misura posta in essere.
- Fondo perduto: Contributo a Fondo Perduto proporzionale ( 15%- 20%) alle perdite di fatturato per anno 2020, anche sotto forma di credito di imposta.
- Canoni di locazione immobiliare: Credito d'imposta del 60%, sul valore del contratto, a favore dei proprietari immobiliari che accettano l’azzeramento del canone per i mesi di chiusura obbligatoria e che sottoscrivono nuovo contratto di locazione con ribasso del 35% del canone originario per un periodo non inferiore a 18 mesi. Riduzione dell’ IMU del 60% per gli immobili utilizzati ai fini dell’esercizio dell’attività, quindi di proprietà o in comodato.
- Tributi locali: Sospensione dei tributi locali (TARI, TARSU, PUBBLICITÀ’) con azzeramento degli importi relativi ai mesi di chiusura per non aver usufruito del servizio e riduzione del 50% nei mesi di esercizio con restrizioni, con possibilità di ampliamento degli spazi di suolo pubblico autorizzati con tassazione ferma, invece, ai metri quadri autorizzati.
- Contratto di lavoro: Decontribuzione del costo del lavoro fino al 100% al fine di mantenere inalterata l’attuale occupazione. Questa misura avrebbe il merito di comportare un vantaggio sociale, un vantaggio allo stato (attraverso il risparmio degli enormi costi che avrebbe per sussidi di disoccupazione e/o per Reddito di Cittadinanza) ed un impulso ai consumi. La misura potrebbe anche essere proporzionata al valore percentuale di mantenimento dei livelli occupazionali e comunque mai inferiore al 50%. Eliminazione IRAP per gli esercizi 2020/2021; prolungamento periodo cassa integrazione al 31.12.2020 al fine di non lasciar per strada i dipendenti in eccesso rispetto alle sopraggiunte nuove capienze dei locali; Reintroduzione, per il settore del pubblico esercizio e del pubblico spettacolo, dei Voucher per dare flessibilità all’organizzazione del lavoro.
- Tredicesima e quattordicesima: Annullamento dei contributi della bilateralità affinché gli stessi possano aiutare le aziende e i lavoratori in maniera diretta.
- Nuovi bandi: Nuovi Bandi Europei e Regionali di futura pubblicazione intervenendo, eccezionalmente, come segue: - sospensione del regime dei minimis fino al 31 dicembre 2021; - assicurare la rendicontazione dei costi di gestione (anche di personale e di servizi di outsourcing) e l’erogazione dei contributi anche a imprese con DURC non in regola fino al 31 dicembre 2021; - rendicontazione dei bandi già finanziati e approvati dopo la ricezione del contributo da parte dell’Ente erogatore, al fine di conferire immediata liquidità alle aziende.
- Sospensione della segnalazione in centrale rischi e nei S.I.C. delle Pmi: La segnalazione in Centrale Rischi ovvero nelle S.I.C. rappresenta, per le aziende, un sostanziale sbarramento alle linee di credito e finanziamento. Senza questi ultimi due strumenti moltissimi operatori non potranno uscire dalla situazione attuale e si troverebbero costretti alla cessazione dell’attività. Sospendere la segnalazione permette di arginare la crisi e l’impatto sul rating. Eliminazione dell’esercizio 2019 ai fini delle valutazioni sui bilanci dal settore bancario in quanto sicuramente bilanci in forte perdita. In assenza di questo provvedimento molte aziende incontrerebbero enormi difficoltà nell’anno 2021 a mantenere linee di credito in essere nell’anno 2019.
- Sospensione DURC: Nelle more di una definizione certa degli ambiti e dei termini di differimento o sconto delle imposte e dei contributi, andrebbe avviato un periodo di almeno 6-12 mesi di sospensione degli aggiornamenti DURC per permettere ad aziende con difficoltà di liquidità, e conseguente impossibilità ad effettuare versamenti, di non perdere nè commesse, né i pagamenti da parte della P.A., nè i rapporti con imprese private che pongono come condizione la regolarità del DURC.
- Eliminazione del decreto Bersani-Visco: Eliminare il decreto affinché si possa ritornare al contingentamento delle licenze.