Commercio

Apertura bar e ristoranti dal 1 giugno, Ascom Saronno: "Perdite per 34 miliardi, a rischio 350mila posti di lavoro"

L'allarme dell'associazione di categoria: "Condannati alla chiusura, la misura è colma"

Apertura bar e ristoranti dal 1 giugno, Ascom Saronno: "Perdite per 34 miliardi, a rischio 350mila posti di lavoro"
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Dura condanna del rinvio al 1 giugno per la riapertura di bar e ristoranti da parte di Ascom Saronno: "Si rischia il fallimento della ristorazione italiana".

Apertura di bar e ristoranti dal 1 giugno: cosa comporta

Altri 9 miliardi di perdite che porteranno quelle totali da inizio quarantena a 34 miliardi. Cifre che raccontano quanto il mondo della ristorazione, in generale, rischia di pagare lo slittamento delle riaperture stabilito dall'ultimo DPCM. Ma che sono solo la punta dell'iceberg: dietro quei numeri ci sono anche 50mila imprese che rischiano di non poter riaprire e con queste 350mila lavoratori il cui posto di lavoro è a rischio.

Ascom Saronno: "Ristorazione e intrattenimento condannati alla chiusura"

Un allarme quello sulle stime del Fipe lanciato anche da Ascom Saronno:

"Bar, ristoranti, pizzerie, catering, intrattenimento per il quale non esiste neanche una data ipotizzata, stabilimenti balneari sono allo stremo - riferisce l'associazione di categoria - e non saranno in grado di lavorare per più di un mese".

"Servono risorse"

Il grande assente, in attesa del "Decreto Aprile" che ormai si sta trasformando in un "Decreto Maggio", sono le misure economiche a sostegno di queste imprese. La via indicata dal Governo, quella dell'indebitamento pur con la Garanzia dello Stato, rischia solo di rimandare il problema. Secondo Ascom Saronno, "servono risorse e servono subito a fondo perduto".

"Sappiamo solo quanto tempo dovremo stare ancora chiusi, nulla si sa quando le misure di sostegno verranno messe in atto - concludono - Tutto questo a dispetto sia del buon senso sia della classificazione di rischio appena effettuato dall'INAIL che indica i Pubblici Esercizi come attività a basso rischio. Questo nonostante la categoria abbia messo a punto protocolli specifici per riaprire in sicurezza. La misura è colma".

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