Coronavirus in Lombardia, gli aggiornamenti del 24 aprile
Alle 17.30 la quotidiana diretta dalla Regione con gli ultimi dati e le notizie sull'emergenza coronavirus in Lombardia.
Coronavirus in Lombardia, la diretta alle 17.30
Proseguono gli aggiornamenti sull'evoluzione dell'emergenza Covid-19 e le iniziative messe in campo dalla Regione anche in vista della Fase 2. La diretta alle 17.30, con l'assessore alla Montagna, Enti Locali e Piccoli Comuni Massimo Sertori.
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I dati
- Casi positivi: 71.256 (+1.091)
- Tamponi effettuati: 314.289 (+11.583)
- Ricoverati in terapia intensiva: 756 (-34)
- Ricoverati non in terapia intensiva: 8.791 (-401)
- Dimessi: 20.561 (+232)
- Decessi: 13.106 (+166)
Sertori:
"Dati dei ricoveri sono positivi e ci fanno ben pensare, soprattutto sulle terapie intensive. Ci sono ospedali che stanno ripristinando le sale riconvertite per i letti. Dati che ci fanno pensare che ci sia un forte alleggerimento, ed è da una settimana ormai che lavoriamo per la Fase 2 anche grazie a questo andamento. Ci sono zone colpite in modo duro ma anche zone colpite meno dal virus, e che beneficiano ancora di più da questo alleggerimento".
La nuova normalità e la ripartenza
"Abbiamo forte preoccupazione per l'economia. E' indubbio che si debba pensare a ripartenza progressiva, aiutando tutto il comparto produttiva e il mondo delle partite iva, alcuni hanno fatturato zero per due mesi. Serve sostegno pubblico per ripartire. Il bilancio di Regione Lombardia è molto virtuoso e ha un ranking addirittura migliore di quello dello Stato, quindi deciso di utilizzare la nostra possibilità di indebitamento per 3 miliardi. Comuni e province hanno progetti pronti, devono partire perchè questo innescherà un sistema virtuoso che aiuterà il comparto dell'edilizia. I fondi ai Comuni possono essere spesi per tutti gli interventi di investimento, noi abbiamo lasciato libertà ai sindaci perchè loro conoscono le necessità dei loro territori".
Sanità ed economia
"La Lombardia è stata la prima ad essere coinvolta in modo pesante dal virus e abbiamo fatto scuola, con un'esperienza mutuata da chi investito dopo. Abbiamo condiviso col Governo che non possiamo pensare di stare in lockdown fino a che non sparirà il virus. Dovremo conviverci, ed è necessario prescrivere le disposizioni da rispettare. Stiamo sollecitando il Governo perchè si stabilisca chi dovrà iniziare a lavorare non in base ai codici Ateco ma in base a chi sarà in grado di rispettare le disposizioni, indipendentemente dalla categoria in cui si lavora. Dobbiamo conviverci, il sistema migliore è questo: ad esempio per la ristorazione l'asporto riteniamo si possa fare, dire 'no' a tutta la ristorazione vorrebbe dire penalizzare chi può organizzarsi e lavorare. Dopo due mesi di blocco completo ci saranno difficoltà nel ripartire. Se c'è la possibilità di lavorare in sicurezza perchè bloccare?".
E-commerce
"La sentenza del Tar purtroppo ha bloccato le attività di alcuni servizi a domicilio. Noi crediamo che sia utile andare incontro ai cittadini e quindi abbiamo fatto ricorso. Il lockdown è stato rispettato perchè i servizi sono stati garantiti a tutti. I risultati sono merito del fatto che le persone sono rimaste in casa, grazie anche a chi ha continuato a lavorare applicando tutti i dispositivi necessari alla sicurezza".