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Coronavirus in Lombardia, gli aggiornamenti del 20 aprile

Coronavirus in Lombardia, gli aggiornamenti del 20 aprile
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Fissata intorno alle 17.15 la quotidiana conferenza stampa con la Regione con gli ultimi dati sulla situazione della lotta al coronavirus in Lombardia.

Coronavirus in Lombardia, diretta alle 17.15

Si terrà intorno alle 17.15 il collegamento in diretta, ormai un appuntamento fisso, con la Regione Lombardia per fare il punto sugli ultimi dati e le ultime notizie riguardo il coronavirus, che saranno forniti oggi dall'assessore al Bilancio Davide Caparini.

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I dati

  • Totale positivi: 66.971 (+735)
  • Tamponi effettuati: 270.486 (+6.331)
  • Ricoverati non in terapia intensiva: 10.138 (-204)
  • Ricoverati in terapia intensiva: 901 (-21)
  • Dimessi: 19.463 (-63)
  • Decessi: 12.376 (+163)

L'assessore Davide Caparini:

"Stiamo vedendo i risultati dell'impegno dei lombardi. Grazie a loro comportamento, e abbiamo imparato che comportamenti individuali sono decisivi nella lotta al coronavirus. Importante che tutti continuino a comportarsi secondo le indicazioni date dalle autorità sanitarie. La riapertura, graduale, sarà all'insegna della salute pubblica, della salvaguardia nostra e del prossimo, secondo le quattro D: Digitalizzazione, Distanziamento, Dispositivi e Diagnosi".

Il Piano di riapertura

Caparini ha ricordato il piano di investimenti straordinari da 3 miliardi messo a punto dalla Giunta regionale.

"Il piano farà ripartire l'economia attraverso le opere pubbliche: abbiamo bisogno per ripartire di infrastrutturare la sanità, la nostra Regione, di ammodernare la nostra comunità. Da subito, risorse vere per far partire i cantieri oltre a un riconoscimento concreto a tutti i nostri medici e infermieri: per questo raddoppieremo i 41 milioni di euro di bonus stanziati dal Governo con altri 82 milioni. E in più, c'è l'assunzione tra le fila della sanità lombarda per chi vorrà al termine dell'emergenza. Dieci milioni per tutti coloro che hanno deciso di convertire la propria produzione per aiutare chi è in prima linea e tutti quei presidi necessari alla loro sicurezza. Una parte importante di investimenti andrà attivato da Province ed enti locali".

"Sono i tecnici a definire i perimetri entro cui potremo muoverci. Evidente che il faro è quello della salute pubblica. Nella nostra vita ci saranno comunque delle precauzioni da adottare da qui a quando sarà pronto un vaccino. Un periodo molto lungo. Serve essere chiari nel dire che fino al vaccino dovremo adeguare i nostri comportamenti come abbiamo già dimostrato di saper fare. L'isolamento è stata la mossa necessaria nel momento in cui c'è stata la diffusione del virus e andava controllato il grande impatto dell'epidemia. Ora abbiamo imparato a proteggerci, abbiamo capito che possiamo comunque andare al lavoro. Con l'esperienza maturata in questo periodo potremo affrontare una nuova era, quella della nuova normalità".

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