Il Coronavirus colpisce la casa Velini: un decesso
Un’ospite di Tradate è morta a 92 anni. Altre due sono ricoverate. Eseguiti i primi tamponi sul personale, alcuni positivi sono stati allontanati. “Adottate già a febbraio misure precauzionali”
Dopo Rsa Pineta e l'istituto Melzi, l’onda del virus si allunga anche sulla casa Velini di Tradate che registra il primo decesso. “I morti quest’anno sono maggiori del 2019, ma non si sa la causa vista che i tamponi, più volte richiesti, non sono stati eseguiti sugli ospiti”. E’ l’amara considerazione della dottoressa Monica Ravarotto responsabile delle risorse umane della struttura assistenziale.
Un decesso e due ricoveri alla casa velini
Non ce l’ha fatta la 92enne di Tradate: dopo giorni di ricovero, le complicanze derivanti dall’infezione polmonare da Covid l’hanno strappata all’affetto dei suoi cari e degli amici della casa Velini. Stanno invece ancora lottando contro la malattia altre due ospite ricoverate in ospedale e risultate positive al tampone.
Più morti nel 2020 alla Velini
“Dal 18 marzo - sottolinea la responsabile delle risorse umane Monica Ravarotto, senza creare allarmismi, ma denunciando una problematica comune a tutte le Rsa - si è verificato un sostanziale incremento dei decessi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Incremento non riconducibile con certezza all’infezione da Coronavirus in quanto non è stato possibile emettere diagnosi certe, effettuate tramite tamponi, che ci sono stati sistematicamente negati per tutto marzo".
Tamponi per il personale, i positivi in quarantena
Il dramma esploso nelle Rsa di mezz’Italia ha convinto le autorità a disporre, solo ora purtroppo, uno screening sul personale operante.
La casa Velini è stata la prima delle strutture tradatesi ad effettuarlo. “Il 6 aprile Ats ha sottoposto a tampone una parte dei nostri dipendenti, alcuni risultati positivi sono stati messi in quarantena e ci ha assicurato che tale procedura sarà estesa al più presto all’intero personale e agli ospiti". Ospiti che Velini sta già monitorando a suo spese con i test sierologici proprio per contenere la possibile diffusione del virus.
La Velini chiusa ai parenti dal 4 marzo
La Velini è stata isolata già dal 4 marzo con l’interruzione, come da disposizioni governative, delle visite, sopperita da videochiamate giornaliere per mantenere il contatto tra ospiti e familiari. Ma nonostante questo e altri provvedimenti, il virus è riuscito ad insidiarsi all’interno delle mura di via S.Stefano. "Abbiamo sin da subito osservato le direttive informando Ats e Regione a cui abbiamo più volte, invano, chiesto di poter eseguire i tamponi su personale e ospiti".
Prese tutte le precauzioni
Ancora prima che scoppiasse l’emergenza sanitaria in provincia la Velini aveva adottato alcune misure di contrasto al contagio "Isolamento e distanziamento sociale, - snocciola Ravarotto - divieto d’ingresso ai fornitori, misurazione della temperatura corporea del personale, rispetto delle procedure di igiene e sicurezza e uso di dispositivi di protezione individuale provveduto autonomamente al loro rifornimento con estrema difficoltà a causa della scarsa disponibilità sul mercato e con esborsi economici importanti". Dispositivi forniti ultimamente dall’Ats Insubria e dalle associazioni Sos Varese Italia e Lions Tradate.
L’attività continua: "Grazie a tutti gli operatori"
"La nostra attività - concludono dalla Velini - prosegue grazie alla dedizione di tutto il nostro personale : operatori socio-sanitari (OSS), infermieri, medici, fisioterapisti, educatori, addetti amministrativi che instancabilmente ogni giorno garantiscono cure e attenzione necessarie ai nostri ospiti impegnando tutte le loro capacità fisiche, professionali e psicologiche senza limiti di tempo: tutti impegnati a mettere al primo posto il benessere degli ospiti, sostituendosi per quanto possibile all’affetto dei parenti” .