Lutto alla Melzi di Tradate, muore un'altra suora
Dopo Madre Adele Pozzi, nei giorni scorsi, sempre a causa delle complicanze dell'infezione da Covid, si è spenta a 96 anni suor Emilia Tettamanzi.
Secondo lutto alla Melzi: non ce l'ha fatta suor Emila Tettamanzi, è morta giovedì a 96 anni. E' un'altra vittima del coronavirus. Il sindaco ordina la quarantena per le ventiquattro persone presenti all’interno della struttura (non soltanto le suore, ma anche le ospiti della casa di cura), il personale ed i familiari venuti recentemente in contatto con loro.
Secondo lutto alla Melzi
Un altro lutto alla Melzi: dopo la scomparsa di Adele Pozzi, all'ospedale di Tradate, giovedì è mancata in struttura a 96 anni Emilia Tettamanzi. Occhi puntati sull’istituto Barbara Melzi dove sono stati riscontrati alcuni casi di polmonite riconducibili al Covid19. Due suore canossiane sono state ricoverate all'ospedale di Varese, mentre stanno migliorando le condizioni della madre superiore, ( che sta seguendo le cure domiciliari).
Il sindaco mette in quarantena tutto l'istituto
Immediate le misure precauzionali prese dai sanitari e dall’amministrazione comunale, di concerto con parrocchia e congregazione, anche se la situazione rimane seria ed è costantemente tenuta sotto osservazione, anche a causa dell’età dei residenti e dell’intrinseca chiusura dell’ambiente, che assimilano la situazione dell’istituto canossiano a quella di una normale rsa, e che dunque ne fanno un potenziale focolaio. «Ci sono una dottoressa e un’infermiera che hanno accesso per verificare costantemente lo stato di salute delle religiose mentre la Protezione Civile consegna i due pasti giornalieri – rassicura il sindaco Giuseppe Bascialla – Si sta procedendo alla sanificazione degli ambienti». Negli scorsi giorni il sindaco ha inoltre emesso un’ordinanza nella quale ha disposto la quarantena per le ventiquattro persone presenti all’interno della struttura (non soltanto le suore, ma anche le ospiti della casa di cura), il personale ed i familiari venuti recentemente in contatto con loro.
Addio madre Adele: aveva combattuto contro l'Aids e l'ebola
Il primo lutto al Castello risale alla scorsa settimana con la scomparsa, a poche ore dal ricovero ospedaliero, di madre Adele Pozzi. Dopo aver combattuto tutta la vita per salvare le vite di altri, non è riuscita a vincere la sua personale battaglia contro il virus. Eppure di malattie, nel corso dei suoi quasi 60 anni di ordinazione (li avrebbe compiuti quest’anno) ne ha combattute tantissime, molto più spaventose del coronavius, come Aids, ebola e malaria. Dopo aver studiato da infermiera durante gli anni della sua formazione, madre Adele aveva subito sentito la spinta missionaria ed era andata a portare il suo aiuto nei paesi più poveri del mondo, a contatto diretto con gli ultimi: ha trascorso dodici anni trascorsi in Brasile, negli stati di San Paolo, Santa Catarina e Goyas; ed in seguito in Africa, in Guinea ed Angola. Un impegno che ha mantenuto fino ai suoi ultimissimi giorni, assistendo le consorelle malate fino a quando ha potuto. La sua salma è stata riportata a Carate Brianza, suo paese natio dove ancora vivono i famigliari.
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