C'è chi dona e c'è chi chiede. A Venegono Superiore nasce la "Spesa Vicina"
Non solo consegna a domicilio, Protezione Civile e volontari si attivano per aiutare la solidarietà della comunità
Nuova iniziativa per aiutare chi ha più bisogno ad affrontare l'emergenza coronavirus a Venegono Superiore: anche la spesa diventa "di comunità".
"Spesa Vicina" a Venegono Superiore
L'aiuto della comunità prima dei buoni spesa o dei pacchi alimentari acquistati dal Comune con i fondi trasferiti dal Governo per l'emergenza alimentare. Venegono Superiore e la sua struttura d'emergenza attivata nei primi giorni di allerta coronavirus lanciano una nuova iniziativa: la "Spesa Vicina".
Chi dona, chi chiede, chi consegna
A Venegono c'è infatti da tempo un nutrito gruppo di volontari che si sono subito messi a disposizione per aiutare anziani e cittadini in difficoltà portando loro a casa la spesa e i farmaci. Però nel tempo, oltre alla richiesta di "ricevere", è nata anche quella di "dare" come spiega il numero due della Protezione Civile Mauro Neri:
"Diversi cittadini ci hanno chiesto se era possibile donare qualcosa della loro spesa, dal cartone di latte a della verdura, così abbiamo deciso di attivarci e proporci noi come intermediari, raccogliendo le donazioni e consegnandole a chi ne farà richiesta. In questo modo si dà possibilità ai tanti che vogliono aiutare ma non possono uscire di fare qualcosa per i loro concittadini, e dall'altra a questi ultimi di ricevere anche prodotti 'freschi' come latte o uova, che altrimenti non avrebbero".
Come funziona
L'iniziativa è organizzata in maniera molto semplice e si basa sul numero unico attivato dal Comune, il 3497654571. Chi vuole donare, basta che invii via WhatsApp un messaggio con scritto DONO e i dati per il ritiro, mentre chi ha bisogno potrà mandare un messaggio con scritto "RICEVO" coi propri dati, allo stesso numero.
In ogni caso, il servizio sarà attivato in collaborazione con la Caritas, che permetterà anche di sopperire a un'eventuale carenza di richieste:
"Se dovessimo avere meno richieste rispetto le donazioni - spiega sempre Neri - Ci appoggeremo a Caritas e Servizi Sociali, che già hanno nei loro database i nominativi di chi ha bisogno di un aiuto".