Grazie

Pioggia di donazioni all’ASST Valle Olona per sostenere il personale contro il coronavirus

L'azienda ospedaliera: "Ogni donazione volta a proteggere la salute degli operatori ASST Valle Olona è un regalo alla collettività tutta"

Pioggia di donazioni all’ASST Valle Olona per sostenere il personale contro il coronavirus

Pioggia di donazioni di dispositivi di protezione per il personale dell’ASST Valle Olona, e tanta emozione per il “grazie” delle forze dell’ordine a chi è impegnato nella lotta contro il coronavirus.

Pioggia di donazioni alla Valle Olona

“Ogni donazione volta a proteggere la salute degli operatori ASST Valle Olona è un regalo alla collettività tutta”.

Così dall’azienda ospedaliera ringraziano le tante realtà che, insieme ai privati cittadini, hanno voluto fare la propria parte aiutando e proteggendo il personale sanitario con donazioni di mascherine, camici e dpi, beni fondamentali quanto scarsi e preziosi in questo periodo di emergenza.

“La Direzione ASST Valle Olona – commentano – esprime gratitudine per la generosità di contributi così essenziali per la salute pubblica, ovvero per la salute di ciascuno di noi”.

Le donazioni

Ecco, nella gallery, alcune delle importanti donazioni ricevute dall’ASST Valle Olona:

Il ringraziamento del Dg Porfido alle forze dell’ordine

L’immagine più forte del l’abbraccio del territorio intorno ai suoi ospedali è quello del raduno davanti alla struttura ospedaliera di Busto con volanti, gazzelle e ambulanze schierate insieme ai rispettivi operatori di Polizia, Carabinieri e Croce Rossa per un lungo applauso di riconoscenza e l’intonazione dell’Inno di Mameli.

“Viviamo il tempo dell’emergenza Covid-19 – scrive in una lettera il Direttore Generale dell’ASST Valle Olona Eugenio Porfido – Abbiamo però sempre presente cosa ci anima: fare rete per accogliere quanti chiedono il nostro aiuto. Lo sappiamo quando iniziamo la nostra giornata di lavoro accanto ai malati. Lo viviamo nelle riunioni in teleconferenza. Quando raccogliamo le impressioni del clinico. Quando incrociamo lo sguardo dell’infermiere. Anche voi vi misurate, nella fatica del vostro lavoro quotidiano, con l’emergenza/urgenza. Ma ieri (venerdì, ndr) avete trovato tempo, motivazione e azioni per venirci a salutare. Non era atteso e non era dovuto. Abbiamo ascoltato le vostre parole. Le sirene e i battimani. Abbiamo cantato con un’unica voce l’Inno d’Italia.

Rappresentanti dello Stato in dialogo, cementati dalla consapevolezza dell’emergenza, tesi a conquistare l’agire quotidiano. Esprimiamo la nostra grande riconoscenza nell’averci donato il vostro saluto, la vostra prossimità al nostro lavoro, per dire insieme: sì, noi ci siamo“.

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