AMATORI TRADATE RUGBY - Stop ai campionati. Il Presidente Carbone: "Noi già fermi da febbraio"
Carbone: "Impossibile allenarsi senza mettere a rischio i ragazzi, ci siamo fermati subito. Ora guardiamo a settembre"
Lo stop ai campionati deciso dalla Federazione Italia Rugby chiude i campi fino alla prossima stagione. Ma nell'incertezza nelle prime settimane, c'è chi come il Presidente dell'Amatori Tradate Rugby aveva deciso lo stop alle attività dal primo giorno.
Stop ai campionati per l'Amatori Tradate Rugby
"Una scelta giusta, che noi come tante società avevamo anticipato da subito. Non dobbiamo mettere a rischio la vita di nessuno".
Così Paolo Carbone, presidente dell'Amatori Tradate Rugby, commenta la decisione della Fir di sospendere tutti i campionati e mettere la parola fine sulla stagione 2019/2020. Uno stop definitivo (mai adottato dal Dopoguerra), ultimo capitolo di un balletto legislativo tra sospensioni, aperture parziali, solo agonismo e incertezze, cui i Muccaleoni comunque non hanno partecipato. Il motivo è semplice: sabato 22 febbraio, poche ore dopo la diagnosi del "paziente 1" di Codogno, Carbone ha subito deciso di sospendere tutte le attività e le partecipazioni ai raggruppamenti in programma per quel fine settimana, ad eccezione dell'uscita a Valcuvia data la lontananza da qualsiasi focolaio (almeno a quel momento).
"Bloccato tutto per i nostri ragazzi"
Qualche spiraglio per continuare l attività, almeno tra gli agonisti, c'era stato, con allenamenti a porte chiuse e divieto di utilizzo degli spogliatoi.
"Noi come tutti ci siamo trovati a decidere che decisione prendere con pochissime informazioni - spiega Carbone - Ci siamo consultati, anche con altre società, coi genitori, con i medici. Il nostro obbiettivo principale è stato, ed è, tutelare la salute dei ragazzi. E abbiamo ritenuto che non potendo usare gli spogliatoi, impedendo di fare le docce, col freddo e la pioggia di quel periodo e considerando che il rugby è uno sport di contatto, sarebbe stato impossibile fare attività sportiva senza mettere a rischio nessuno. Così abbiamo deciso di fermare tutto e, guardando indietro, è stata la scelta giusta. Abbiamo 170 tesserati, cui si aggiungono allenatori, preparatori e tutto lo staff. E di quei tesserati tantissimi sono bambini che, una volta a casa, stanno coi nonni".
Uno stop confermato anche quando, sempre la legge, consentiva allenamenti a porte chiuse con la presenza di un medico e l'obbligo di misurare la temperatura. Come l'Amatori, tanti club della palla ovale che hanno preferito fermarsi al rischiare.
Allenamenti a casa
Buona decisione della Fir per la sospensione dei campionati anche perchè non potendosi allenare il rischio infortuni sarebbe stato molto più alto. Certo, per gli atleti star fermi senza allenarsi non è facile. Specialmente per quelli di uno sport fisico come il rugby.
"Il nostro staff tecnico si è subito attivato, sono stati fantastici - racconta il Presidente - Si sono mossi e hanno iniziato a proporre allenamenti via internet ai ragazzini e ai bambini del Minirugby, con esercizi e giochi da fare a casa tra i mobili. Attraverso la nostra pagina Facebook l'allenatore Andrea Zuccolo ha messo a disposizione di tutti allenamenti 'a puntate' da fare in giardino, sul terrazzo o in salotto, ed è nato anche un contest tra allenatori e giocatori".
E si cerca, per quanto possibile, di tener forte il gruppo e lo spirito di squadra che è poi l'anima del rugby:
"I ragazzi dell'Under 14 e dell'Under 12 si sono già organizzati e si 'trovano' online. Più che la parte fisica e atletica, è la parte sociale del nostro sport che è ora più difficile mantenere, e che sarà sicuramente più difficile riprendere quando, e speriamo presto, tutto questo finirà".
In attesa della riapertura della club house però ci si deve tenere in forma. Ed ecco uno dei video dell'allenatore Zuccolo con una serie di esercizi contro la "pancia da quarantena":