Nuove restrizioni, Fontana: "Se il Governo non ci ascolta ci penseremo noi"
I dati continuano a peggiorare, il picco atteso in questi giorni si allontana
Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana annuncia che nel pomeriggio stilerà insieme ai sindaci una lista di richieste da far pervenire sul tavolo del premier Giuseppe Conte.
Il presidente Fontana: "I numeri peggiorano"
Il tanto atteso "picco", il momento in cui nuovi contagi e decessi dovrebbero iniziare a diminuire, non arriva. Era atteso per questi giorni secondo le proiezioni del comitato scientifico che sta seguendo da vicino l'evolversi dell'epidemia, ma i dati di ieri nonostante si fosse già a una settimana dalle ultime restrizioni, sono stati una doccia gelata, con incrementi inattesi e per nulla positivi. E oggi la situazione non sarebbe ancora in miglioramento, come ha anticipato Fontana che poco prima della 14 ha tenuto una nuova conferenza stampa:
"Anche oggi i numeri come contagiati e decessi non stanno andando bene. Questa mattina ho ricevuto una telefonata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ci ha espresso la sua vicinanza".
Nuove misure, un documento scritto coi sindaci
Fontana lo ripete da giorni: "Servono nuove misure, la gente continua a uscire di casa". Ieri le prime richieste dalla Regione al Governo, tra cui l'esercito e maggiori stop alle attività produttive, ai negozi e alle uscite; entro sera un ulteriore elenco di richieste scritto insieme ai sindaci.
"Oggi abbiamo avuto una conferenza coi sindaci, abbiamo deciso di predisporre delle richieste che siano compatibili con le nostre possibilità e che avanzeremo al presidente del Consiglio. Ieri io stesso ho già fatto una serie di richieste. Una, quella legata all’uso dell’esercito, è stata accolta. Da oggi ci sono 114 militari su tutta la Lombardia, per iniziare a discuterne bisognerebbe almeno aggiungere uno zero a questi numeri. Positivo però che questa richiesta sia stata accolta dal Governo. Chiederemo limitazioni alle attività fisica, come anche negli uffici, la chiusura cantieri, altre limitazioni per attività commerciali, valutazioni delle filiere di attività produttive non essenziali per l’attività della Regione del nostro paese. Nel pomeriggio concorderemo il documento coi sindaci, verranno mandate richieste al Governo. Se dovessero essere disattese, emaneremo provvedimenti per limitare comunque queste attività che riteniamo incompatibili, congiuntamente tra sindaci-regione in modo che ci sia più potere coercitivo".
Altre Regioni però questi maggiori provvedimenti li hanno già presi e anche alcuni Comuni come, nel nostro territorio, Cislago e Cassano Magnago, senza attendere il Governo. Perché quindi non è Regione a vietare il jogging? "Se non si ha il potere di avere a disposizione Esercito o Polizia che lo fa eseguire, rischia di essere un provvedimento inutile se preso da Regione".