Coronavirus, le birre di The Wall e Vetra non si fermano e aiuteranno la Protezione Civile e il Sacco
Pinte "benefiche" in provincia di Varese: parte dei ricavati saranno donati alla lotta al coronavirus
Per fermare la diffusione del coronavirus chiudono i locali e presto si fermerà la produzione. Il birrificio The Wall di Venegono Inferiore apre alla consegna a domicilio e donerà parte dei ricavati alla Protezione Civile, mentre Vetra di Caronno Pertusella per ogni cartone venduto devolverà una quota all'Ospedale Sacco di Milano.
Coronavirus, consegne a domicilio per dissetare gli amanti della birra
bar e pub chiusi, giorni bui per gli appassionati di buona birra ma necessari per fermare la diffusione del coronavirus. E in queste settimane, e per le prossime a venire, birrifici e pub si stanno attrezzando per non lasciare soli i propri clienti attivando servizi di consegna a domicilio per "rifornirli" dei loro prodotti. Così 50/50, Due Tocchi, Orso Verde, e i locali come il Rolling Goat di Cassano Magnago o il Barley House di Gallarate: si ordina attraverso il sito e poi si aspetta l'arrivo dell'amata bottiglia.
Buona birra e buone azioni
Tra questi c'è anche chi ha deciso di fare del bene attraverso un'iniziativa che ha comunque lo scopo di contenere le perdite dovute all'emergenza coronavirus. Il primo è stato Vetra di Caronno Pertusella che ad ogni scatola da 12 bottiglie donerà 5 euro all'Ospedale Sacco di Milano.
E da oggi mercoledì 18 marzo anche il birrificio di Venegono Inferiore The Wall che con l'ultimo decreto ha dovuto chiudere la tap room all'interno dello stabilimento e i suoi due pub a Milano e nella sede venegonese, farà la sua parte: il 20% del ricavato di tutte le vendite a domicilio sarà infatti devoluto alla Protezione Civile.
"Abbiamo cercato un modo per dare un aiuto, per quanto piccolo, in un momento difficile come questo - ci spiega Stefano Barone, proprietario del The Wall - E' poco ma se lo facessimo tutti l'aiuto sarebbe enorme".
Rinunciare a una fetta di guadagno in questo periodo non è facile:
"Noi siamo praticamente fermi - continua Barone - I due locali sono chiusi, idem la tap room. Per ora l'impianto del birrificio funziona ancora ma appena finiremo di confezionare le birre in produzione ci fermeremo dato che tutti i clienti sono chiusi".
E il problema non riguarda solo il mondo della birra, sia chiaro. Barone è anche titolare di un'impresa cartotecnica che "paga" le stesse difficoltà:
"Si lavora ancora ma c'è pochissimo movimento per nuovi ordini. Con tempi diversi ma anche qui chiuderemo. Per fortuna leggo di aiuti alle imprese. Il rischio è il collasso delle aziende che si trovano con poca liquidità".