La Lombardia attende 21 milioni di mascherine, ma è polemica su quelle già consegnate
Anelli (Lega) bacchetta la Protezione civile: "Tanto valeva dire agli operatori sanitari di portarsi un fazzoletto da casa".
Alla conferenza stampa con il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana (in copertina con la mascherina la sera in cui annunciò il proprio autoisolamento, ora terminato) e l’assessore al Welfare Giulio Gallera per fare il punto sulla situazione coronavirus sono intervenuti anche gli assessori regionali Davide Caparini (Bilancio, Finanza e Semplificazione) e Pietro Foroni (Territorio e Protezione civile).
Acquisto mascherine per darle a tutti
“Ad oggi abbiamo acquistato 21 milioni di mascherine chirurgiche, FF2p e FF3p – ha detto l’assessore Caparini – e, di queste, ne sono state consegnate 1 milione e 803 mila; una quota importante arriverà entro la fine del mese. L’obiettivo è quello di dotare tutti di mascherine professionali. Stiamo lavorando affinché farmacie e supermercati (le strutture aperte) possano averle. Siamo la capitale dell’aerospaziale, dell’automazione e del settore farmaceutico: saremo ben in grado di realizzare mascherine di qualità. Grazie al ministro Speranza è stata firmata una nuova circolare per produrre questi dispositivi anche in Italia con i requisiti necessari. Il Politecnico di Milano sta facendo un lavoro meraviglioso per certificare la qualità dei Dispositivi di Protezione Individuale da produrre in Italia”.
Donazioni per ben 76.380 dispositivi
L’assessore, sempre in tema di mascherine, ha voluto ringraziare i tanti che hanno donato ben 76.380 dispositivi.
“Sono orgoglioso che sia partita una vera e propria gara di solidarietà internazionale – ha sottolineato Caparini – finalizzata a consegnarci dispositivi elettromedicali (certificati) immediatamente utilizzabili, per questo ringrazio i tantissimi che ci hanno fatto questi doni”.
No sciacalli: tantissime le segnalazioni
“Abbiamo contezza che – ha denunciato pubblicamente l’assessore – in considerazione della situazione di eccezionale criticità determinata dalla diffusione del coronavirus, che c’é chi sta cercando di approfittare di questa situazione e, in questo senso, sono tantissime le segnalazioni che riceviamo. A questi soggetti dico di smettere”.
Mascherine per i lavoratori: dove sono?
Anche sui dispositivi di protezione per chi continua a lavorare in azienda sono state numerose le domande di chiarimento pervenute via mail a Regione Lombardia.
“Ieri il presidente del Consiglio Conte – ha detto l’assessore Pietro Foroni – ha annunciato che tutti i lavoratori saranno dotati di mascherine. Ad oggi però nessun dispositivo è arrivato. Lo dico perché siamo letteralmente presi d’assalto da richieste. Non appena arriveranno le distribuiremo immediatamente, ma, ribadisco, ad oggi non è arrivato nulla”.
Mascherine inadatte dalla protezione civile
Rispondendo ad una domanda sull’inadeguatezza di un lotto di mascherine ricevute dalla Protezione Civile nazionale l’assessore Caparini ha ribadito:
“Lo abbiamo fatto presente a Roma, anche con un poco di irruenza. A noi quelle mascherine non servono”.
Sullo stesso tema, Roberto Anelli (Lega) ha risposto a Marco Fumagalli (M5S):
“Dica al suo Governo di riprendersi gli stracci, operatori sanitari lombardi non possono essere trattati così. Fumagalli, al posto che dare lezioni di comportamento all’Assessore Caparini, dovrebbe pensare a farsi sentire con quelli del suo Governo a Roma, che a fronte di una pandemia gravissima, al posto di dotazioni degne di questo nome, hanno risposto inviandoci 200 mila stracci per la polvere”.
Così il capogruppo della Lega sulle dichiarazioni di Fumagalli (M5S) circa le mascherine inviate dalla Protezione civile nazionale e destinate agli ospedali lombardi.
“A giudicare dalle immagini circolate – prosegue Anelli – dire che queste mascherine non siano omologate appare come riduttivo. In pratica si tratta di pezzi di panno rettangolari con dei buchi, sostanzialmente dei panni per pulire, una dotazione indegna per un Paese civile. A questo proposito i colleghi del 5 Stelle, Fumagalli in testa, sempre attenti quando c’è da attaccare la Lombardia e la sua Sanità, facciano sentire la loro voce con i colleghi di partito a Roma. Perché se la situazione è questa tanto valeva dire agli operatori sanitari di portarsi un fazzoletto da casa, spruzzarlo col disinfettante e metterselo attorno alla bocca”.