Coronavirus, varato il nuovo decreto: ecco cosa prevede
Chiudono le scuole, riaprono le palestre, a patto di poter mantenere una distanza di un metro tra gli atleti.
Coronavirus, il nuovo decreto annunciato in serata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato approvato dal Consiglio dei Ministri.
Coronavirus, il nuovo decreto
Un decreto valido per tutt'Italia con norme e regole che si spera possano arginare l'emergenza coronavirus. Ecco cosa ha deciso il Governo:
Scuole
Come anticipato e confermato in serata dal Ministro all'Istruzione Lucia Azzolina, le scuole resteranno chiuse da domani, 5 marzo, fino al 15 marzo. Solo agli studenti però, come richiesto dalle Regioni: insegnanti, dirigenti, personale Ata e amministrativi avranno comunque accesso agli edifici scolastici permettendo così, per gli istituti che ne sono dotati, forme di didattica a distanza grazie ad internet. Esclusi dalla sospensione solamente i corsi post universitari connessi con le professioni sanitarie, quelli per la formazione specifica in medicina generale, le attività dei tirocinanti sanitari e le scuole di formazione dei Ministeri dell'Interno e della Difesa.
Sospese tutte le visite guidate, i gemellaggi e i viaggi di istruzione. Naturalmente, le assenze legate alla sospensione delle attività scolastiche non inficeranno l'anno scolastico o l'ammissione agli esami.
La misura, sottoposta come tutte quelle previste dal decreto, a quanto riporta l'Ansa non avrebbe trovato comunque l'approvazione del comitato scientifico che ha affiancato la redazione del testo, e che avrebbe rimarcato l'assenza di evidenze scientifiche sull'efficacia della misura nel contenere i contagi.
Per quanto riguarda la Lombardia, salvo ulteriori restrizioni dalla Regione fino all'8 marzo resteranno comunque valide le disposizioni del precedente Decreto Ministeriale del 1 marzo.
Manifestazioni
Stop a qualsiasi forma di manifestazione, in qualsiasi luogo pubblico e privato, che comportino un affollamento di persone tale da rendere impossibile il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro. Vietati anche eventi, meeting e congressi, e più in generale gli eventi sociali, che coinvolgano il personale sanitario.
Sport
Per quanto riguarda la Serie A e tutti i campionari minori, viene esteso su tutto il territorio nazionale il provvedimento già adottato per le zone rosse: sì alle partite ma solo a porte chiuse, per qualsiasi sport ad ogni livello.
Buone notizie per gli sportivi: ritirato l'obbligo di chiusura immesso nelle Regioni del Nord Italia per palestre e piscine. Lo sport di base e le attività motorie in genere possono ricominciare sia all'aperto sia al chiuso, a patto che sia possibile consentire tra le persone la distanza di un metro.
Pronto Soccorso
Gli accompagnatori dei pazienti non potranno restare nelle sale d'attesa dei Pronto Soccorso e dei dipartimenti emergenze, salvo particolari richieste del personale sanitario. Limitate anche le visite negli hospice e nelle rsa.
Anziani
Tutti gli anziani, e non solo quelli affetti da patologie croniche, dovranno evitare di uscire di casa salvo estreme necessità, ed evitare luoghi affollati in cui non si possa mantenere la distanza di sicurezza di un metro.
Misure igienico-sanitarie
Allegate al decreto, le misure igienico-sanitarie raccomandate a tutti i cittadini:
- Lavarsi spesso le mani
- Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute e comunque evitare abbracci, strette di mano e contatti fisici diretti con ogni persona
- Starnutire e tossire in un fazzoletto evitando il contatto con le mani
- Mantenere nei contatti sociali una distanza con le persone di almeno un metro
- Evitare l'uso promiscuo di bottiglie e bicchieri
- Non toccarsi gli occhi, la bocca e il naso con le mani
- Non prendere farmaci antivirali e antibiotici salvo prescrizione del medico
- Pulire le superfici con disinfettanti a base di alcol o cloro
- Usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o in presenza di persone malate.
Nessun congedo parentale (per ora)
Slitta, nonostante lo stop alle scuole già da domani giovedì 5 marzo, l'introduzione di una misura straordinaria per il congedo parentale richiesta dalle Regioni. Il Viceministro Laura Castelli chiarisce comunque che la norma sarebbe in fase di definizione.