La Nostra Famiglia: lavoratori in presidio contro il cambio del contratto
I sindacati chiedono di riaprire il tavolo per il rinnovo del contratto, chiuso improvvisamente dopo due anni di trattative a vuoto.
Dopo 13 anni di mancato rinnovo, un cambio del contratto "inaccettabile". I lavoratori de La Nostra Famiglia in protesta, presidio fuori dalla sede di Como.
La Nostra Famiglia, via alle proteste
Una "soluzione inaccettabile". Così i sindacati definiscono la decisione dell'associazione La Nostra Famiglia presa dopo oltre 2 anni di trattative per il rinnovo di un contratto che si attendeva da 13 anni e non condivisa con le sigle sindacali dopo lo stop al tavolo nazionale per il rinnovo del contratto collettivo nazionale della sanità privata attualmente applicato ai lavoratori dell’associazione. "Decisione - spiegano i sindacati - che ha colpito tutto il personale non medico che negli anni ha contribuito, con passione e sacrificio, a far diventare l’associazione un punto di riferimento per la cura e la riabilitazione delle persone con disabilità, soprattutto in età evolutiva".
Presidio
Oggi i lavoratori dell’ambulatorio di Como hanno quindi deciso di mettere in campo la prima iniziativa a sostegno delle segreterie nazionali e per sensibilizzare la cittadinanza, con un presidio di due ore dalle 11 alle 13 nella sede di Como in via del Dos. Durante il presidio i dipendenti hanno distribuito ai pazienti e alle loro famiglie una lettera per informarli e sensibilizzarli.
"Le istituzioni facciano la loro parte"
Lavoratori e sindacati si rivolgono alle istituzioni:
"Chiediamo a tutte le Istituzioni presenti sul territorio di fare la loro parte per riportare questa intollerabile discussione nella sua sede naturale, il tavolo nazionale per il rinnovo del contratto sanità privata. E’ solo valorizzando i propri lavoratori che il motto dell’associazione 'il bene fatto bene' trova piena applicazione, di certo non aumentando le ore settimanali a stipendio invariato. Se la soluzione tarderà ad arrivare la mobilitazione non potrà che continuare".