Mercatone Uno, beffa per 20mila clienti: i mobili pagati non saranno mai consegnati

Sono state aperte martedì sera le buste con le offerte per l’acquisto dei 55 punti vendita di Mercatone Uno. Ma arriva una doccia fredda per i clienti.

Mercatone Uno, beffa per 20mila clienti: i mobili pagati non saranno mai consegnati
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Mercatone Uno, sono state aperte martedì sera – 3 dicembre 2019 – le buste con le offerte che riguardano i 55 punti vendita tra cui anche quello di Madignano. Otto negozi però restano esclusi dalla vendita-spezzatino.

Mercatone Uno, aperte le buste

Sono state aperte martedì sera le buste con le offerte per l’acquisto dei 55 punti vendita di Mercatone Uno sparsi in tutta Italia, dopo l’ennesima crisi nella lunga vicenda fallimentare dell’azienda, che conta 1700 dipendenti. Le offerte arrivate al Ministero dello Sviluppo economico sono state aperte martedì sera e nessuna propone un acquisto “in blocco” di un numero perlomeno consistente dei punti vendita. Si parla solo di un numero relativamente ridotto di negozi, senza quindi garanzie sul numero di addetti che potranno essere mantenuti. Sono 14 complessivamente gli investitori che hanno avanzato ipotesi di acquisizione. I nomi, come sempre in questi casi, ancora non sono stati resi noti.

Otto negozi senza offerte

Otto negozi in particolare non sono compresi in alcuna offerta: si tratta di Verdello (Bg), Crevoladossola (Verbano-Cusio-Ossola), Caltignaga (Novara), Serravalle Scrivia (Alessandria), Villafranca d’Asti, Castegnato (Brescia), Capena (Roma) e Bari. Il punto vendita di Madignano dovrebbe essere invece incluso nelle offerte.

Intano i mobili pagati non saranno costruiti

L’annuncio, drammatico, è di mercoledì, quando  il curatore fallimentare dell’azienda Marco Angelo Russo ha dichiarato “lo scioglimento dei contratti pendenti” della società con i consumatori, scioglimento autorizzato dallo stesso Tribunale che sta seguendo il fallimento.

In sostanza, i mobili ordinati e in molti casi anche già parzialmente pagati nei mesi scorsi dai consumatori non saranno mai consegnati. E nemmeno fisicamente costruiti. Shernon – la società che avrebbe dovuto salvare Mercatone Uno dalla crisima che alla prova dei fatti ha maturato debiti per cento milioni in dieci mesi ed è  poi fallita –  non ha potuto  acquistare nemmeno le materie prime necessarie.

Ordini inevasi per quattro milioni di euro

Cucine, letti, bagni, tavoli, divani, salotti. Quattro milioni di euro il valore stimato degli ordini pendenti. Mobili che in parte sono  già stati pagati dalle famiglie, le quali  ora  dovranno cercare di recuperare il proprio credito insinuandosi – come si dice in gergo – nel passivo della grande catena di arredamento. Una prospettiva certamente non piacevole, probabilmente non gratuita e sicuramente non veloce.
Ecco la lettera dell’azienda, in cui il curatore fallimentare spiega le ragioni della drammatica decisione, ricordando anche qualche numero: Shernon, la società che avrebbe dovuto rilanciare la catena dell’arredamento economico fallita, perde circa otto milioni al mese.

La crisi patrimoniale, economica e finanziaria che ha colpito la Shernon – che, si ricorda, nell’arco di 10 mesi di attività ha maturato debiti per circa cento milioni di euro – non ha consentito alla Società poi fallita di approvvigionarsi regolarmente della merce necessaria per evadere gli ordini via via ricevuti sicché, sulla scorta delle risultanze inventariali, è risultato impossibile individuare i beni necessari per darvi seguito e ciò al netto di qualsiasi considerazione sull’impossibilità oggettiva di evadere i ridetti ordini in assenza di un’impresa funzionante, la cui gestione è stata considerata antieconomica, risultando perdite mensili per circa  otto milioni di euro. Per tali considerazioni, il Curatore per l’effetto comunica di essere stato autorizzato dagli Organi della Procedura a sciogliersi dai contratti pendenti con i consumatori, con conseguente diritto per gli stessi di insinuarsi al passivo del Fallimento Shernon Holding srl, in via chirografaria, per gli acconti corrisposti, allegando i documenti giustificativi del credito. Per l’effetto comunico lo scioglimento dal contratto per l’acquisto dei beni mobili concluso con Shernon Holding srl.

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