Maxi frode fiscale, arrestato imprenditore legnanese

Si tratta di Marzio Buscaglia, noto per i suoi trascorsi nel Legnano calcio: con altri tre è accusato di aver commercializzato carburante evadendo l'Iva per 31 milioni di euro.

Maxi frode fiscale, arrestato imprenditore legnanese
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Maxi frode fiscale, legnanese arrestato dalla Guardia di finanza di Venezia.

Maxi frode fiscale, nei guai Marzio Buscaglia

C’è anche Marzio Buscaglia, imprenditore legnanese di 52 anni noto in particolare per i suoi trascorsi nel Legnano calcio, tra le quattro persone arrestate dalla Guardia di finanza di Venezia nell’ambito dell’operazione Red line che ha smascherato una frode fiscale relativa all’Iva non versata sulla vendita di circa 300 milioni di litri di carburanti. Per lui sono stati disposti i domiciliari.

Sequestrati beni per 37 milioni di euro

Oltre ai quattro arresti,  sono scattate 86 denunce ed è stato disposto il sequestro, finalizzato alla confisca, di beni per un valore complessivo di 37 milioni di euro. Si tratta di quote societarie, disponibilità finanziarie e 48 immobili nelle province di Milano, Novara, Parma e Reggio Calabria.

Quei prezzi troppo bassi alla pompa di benzina…

L’indagine è stata avviata nel 2016 a seguito degli accertamenti svolti dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Venezia, che aveva individuato numerosi distributori stradali nella provincia veneta e nel territorio nazionale che applicavano un prezzo «alla pompa» sensibilmente inferiore alla media di mercato, reso possibile per effetto dell’evasione dell’Iva.

L’Iva non versata ammonta a 31 milioni di euro

La successiva ricostruzione delle operazioni commerciali ha permesso di individuare un’organizzazione criminale, con base in uno studio professionale a Roma, facente capo a due intermediari calabresi, fratello e sorella (Domenico e Giuseppina Gallo) e a due «esperti» di prodotti petroliferi di Milano, tra i quali appunto Buscaglia. Con le loro triangolazioni da una società all’altra, i quattro hanno gestito un traffico di carburante per un valore di oltre 300 milioni di euro, omettendo di versare l’Iva per 31 milioni di euro.

 

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