Pendolari in Regione per dire "stop" a ritardi e disservizi

Il Comitato viaggiatori ha portato la sua esasperazione sui tavoli regionali, contestando anche le continue schermaglie politiche.

Pendolari in Regione per dire "stop" a ritardi e disservizi
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Pendolari in Regione per cercare di trovare una soluzione ai numerosi disservizi che, quasi quotidianamente, vivono sulla loro pelle. Si è infatti tenuto giovedì 7 novembre l’incontro semestrale dei Comitati viaggiatori in Regione, a cui hanno partecipato l’assessorato ai Trasporti con relativo Ufficio Tecnico, Trenord, Ferrovienord, Rete Ferroviaria Italiana, i rappresentanti di linea dei quadranti Nord e Ovest (tra cui Saronno), le associazioni di consumatori, alcuni rappresentanti regionali dei viaggiatori, alcuni sindaci, alcuni Consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, come Alessandro Corbetta e Samuele Astuti.

Pendolari in Regione: relazione del Comitato di Saronno

“Dopo che Trenord ha presentato le solite diapositive sulle prestazioni del servizio e sul rinnovo dei rotabili (che condivideremo integralmente quanto prima) anche su nostra sollecitazione sono state affrontate alcune tematiche utili nell’ottica di miglioramento dei servizi sulle nostre direttrici. A seguito dell’attivazione del Sistema Controllo Marcia Treno sulla linea a binario unico Malnate-Laveno avvenuta in primavera, saranno adottate piccole ricalibrazioni sull’orario di alcune fermate a favore della stabilità dell’orario, in quanto il Sistema, obbligatorio per legge dopo l’incidente di Corato (BA), introduce limitazioni anche significative alla velocità del treno in diversi punti della linea. Sulla medesima linea, gestita da Ferrovienord, è in programma inoltre il rifacimento della massicciata. Rete Ferroviaria Italiana prevede di installare nel corso del 2020 nuovi apparati di circolazione nel tratto Lissone-Bivio Rosales, percorso in parte dalla linea S9”, fa sapere il referente Andrea Mazzucotelli, aggiungendo: “Trenord ci ha riferito che la gara di FNM per il rinnovo dei TAF (treni di fine anni 1990 a inizio obsolescenza), fallita l’anno scorso, sarà ripetuta così da garantire almeno altri dieci anni di servizio dignitoso con questi rotabili (con tecnologie di sicurezza, affidabilità e prestazioni oggi non ottimali). Dal 2024 si dovrebbe procedere a sostituirli mediante nuova fornitura. Per quanto riguarda i TSR, il treno a due piani più nuovo della flotta Trenord fino ad oggi, abbiamo segnalato l’odioso acuto ronzio emesso a bordo di almeno 80-90 di questi convogli ogni volta che si rallenta. Trenord ci ha comunicato di ritenerlo un tipo di treno problematico sia a livello meccanico che elettronico, nonostante la recente immissione in servizio, e si è già tenuto un incontro in merito con il principale costruttore, Hitachi Rail, così da individuare possibili soluzioni e miglioramenti. Ci è stata confermata l’intenzione di eseguire su tutti i TSR l’adeguamento antincendio necessario per rispettare il Decreto Gallerie”.

Pendolari in  Regione: gli altri punti dell’incontro

“I nuovi treni ordinati da Ferrovienord per conto di Regione Lombardia (5+100 Hitachi Caravaggio, 10 Alstom Stream “Donizetti”, 30 Stadler FLIRT “Colleoni”), in un primo momento non sono destinati al Nodo di Saronno, ma è stata espressa l’intenzione di portarne qualcuno anche qui più avanti nel tempo. Per quanto riguarda la climatizzazione, Trenord sta valutando di ridurre gli stazionamenti dei materiali rotabili in estate per non disattivarli mai e non consentire più il raggiungimento di temperature critiche che comportino il blocco degli impianti. Ai posteri l’ardua sentenza. Sull’emissione a bordo in area STIBM, è stata eliminata la possibilità di acquisto a bordo con sovrapprezzo, mA Trenord si dice comunque intenzionata a consentire l’emissione a bordo senza multa e senza penale salendo da fermata completamente sprovvista di sistemi di vendita. Vista anche la recente implementazione di Infotren-OBoE su rete Ferrovienord (che però a nostro avviso deve ancora andare a regime sul piano operativo) Trenord ci ha anticipato che sta studiando un sistema per coordinare gli annunci all’utenza con i dispositivi contapasseggeri”, spiega ancora Mazzucotelli.

L’invito politico

“Abbiamo approfittato del Nostro intervento, oltre che per sollecitare la soluzione dei problemi tecnici su TAF e TSR, per evidenziare come Regione Lombardia abbia scelto di acquistare da sola i propri rotabili e che dunque non bisogna lamentarsi se ci sono soci che non investono (poiché quello, in Lombardia, non è il loro compito), e piuttosto occorre richiedere “operazioni” (manutenzione rapida e accurata e aggiornamento tecnologico). Abbiamo concluso con un invito politico, esteso a tutti i partiti, a non soffermarsi sulle mancanze degli avversari ma su quello di cui ciascuno si deve occupare per migliorare lo stato di fatto. Dobbiamo confessare, visto anche il tempo limitato a disposizione per ogni intervento, il nostro notevole imbarazzo nel richiedere soluzioni contro il sovraffollamento (disservizio principale sulle nostre direttrici), poiché sappiamo che una soluzione definitiva in mano in questo momento non ce l’hanno”, sottolinea il referente.

Il problema delle Ferrovie dello Stato

“Capitolo a parte per Rete Ferroviaria Italiana (Ferrovie dello Stato), gestore dell’infrastruttura statale, che ci ha presentato sommariamente (in assenza di cronoprogrammi) i lavori di potenziamento svolti e da svolgere, e definito “puntuali ed eccezionali” i guasti che si stanno verificando in queste settimane (al ritmo di due-tre al giorno). Nello stesso istante, un intervento del karma ha comportato la completa disconnessione elettronica di Milano Centrale prima e dell’intero nodo di Milano poi, che i tecnici di RFI hanno seguito in diretta commentando “non è che i treni non possono partire, è che la gestione è manuale quindi possono viaggiare con 20-30 minuti di ritardo”. Alcuni treni maturavano 60-70-80 minuti di ritardo. Ha veramente colpito la loro prospettiva ottimista ed edulcorata di fronte a una rete nazionale soggetta a guasti continui nel secondo nodo ferroviario d’Italia e con caratteristiche di capienza e prestazioni clamorosamente inadeguate al livello di servizio oggi necessario”, conclude.

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