Mensa negata agli alunni morosi: il Pd "dalla parte dei bambini"
Secondo i dem legnanesi è doveroso sanzionare chi non paga, ma è inaccettabile "usare i piccoli per rivalersi sui genitori".
Mensa negata ai bambini i cui genitori non sono in regola con i pagamenti del servizio di ristorazione scolastica a Legnano.
Mensa negata se non in regola a partire da lunedì primo aprile
“Da lunedì primo aprile 2019 i bambini i cui genitori non sono in regola con i pagamenti e con l’iscrizione al servizio di ristorazione scolastica non potranno mangiare nelle mense delle scuole legnanesi”. Ad accendere i riflettori sul tema è il Partito democratico cittadino, che spiega che le famiglie dovranno essere contattate dalle scuole perché vadano a prendere i figli prima del momento del pasto.
“E se i genitori non dovessero presentarsi a scuola?”
“E se i genitori non dovessero presentarsi a scuola – si chiedono i dem legnanesi -? Difficile capire cosa accadrà a questi bambini. L’Amministrazione non ha dato alcuna indicazione in merito.
“Doveroso sanzionate chi non paga”
“Siamo consapevoli – prosegue il circolo cittadino del Pd – che tale operazione è finalizzata a regolarizzare situazioni pendenti da tempo, si rivolgerà a chi ha grossi debiti e protratti da lungo tempo oppure a chi non ha iscritto i figli al servizio di ristorazione scolastica. Siamo convinti che sia doveroso sanzionare chi non paga quanto dovuto procurando buchi a bilancio e pesando sulla collettività. Siamo consapevoli che molte famiglie non iscrivendo bambini al servizio di ristorazione scolastica, vengono meno a un obbligo di convivenza civile e che non comunicando le eventuali intolleranze alimentari dei bambini mette la scuola in situazione di grande difficoltà: chi si prende la responsabilità nel caso in cui un bambino stia male?”
“Inaccettabile che i bambini siano usati per rivalersi sui genitori”
“Notiamo tuttavia una grave mancanza politica – conclude il Partito democratico -: non ci si è preoccupati di gestire la situazione e dare indicazioni affinché i minori vengano tutelati. Infatti così come è doveroso pretendere che gli adulti facciano il loro dovere da cittadini e paghino, è altrettanto inaccettabile che i bambini siano discriminati e usati per rivalersi sui genitori. Riuscire a tenere il giusto equilibrio tra questi due princìpi è delicatissimo ma è un compito politico da cui l’assessora alle Attività educative non può sottrarsi”.