Fuga dall'aula consiliare, "Uno dei momenti più penosi della politica legnanese"
L'affondo del Partito democratico dopo che la maggioranza ha abbandonato la seduta non votando la mozione sulla sfiducia all'assessore Lazzarini.
Fuga dall’aula consiliare, il Partito democratico parla di “spettacolo immeritato per la nostra città”.
Fuga dall’aula consiliare, l’affondo del Pd
“Quando martedì scorso 19 marzo 2019, al termine del consiglio comunale, le minoranze hanno presentato la mozione di sfiducia nei confronti della neo assessora Chiara Lazzarini per motivi di opportunità politica, abbiamo assistito ad uno tra i più penosi momenti della politica legnanese”. A parlare così sono i dem legnanesi. “Prima il diverbio iniziale tra il vicesindaco e il presidente del Consiglio a cui veniva contestata la procedura a scrutinio segreto e a porte chiuse, peraltro decisa in riunione dei capigruppo e prevista dal regolamento per il funzionamento del consiglio comunale. Un duro scambio verbale non su diverse interpretazioni delle regole ma tra chi contestava, con capziose argomentazioni, le regole e chi intendeva farle rispettare. Come dire ‘le regole sono mie e me le gestisco io'”.
“Una vergogna definire ‘pattume’ il documento delle opposizioni”
“Bene ha fatto il presidente del Consiglio a tenere la barra dritta e ad agire secondo quanto deciso nella riunione dei capigruppo. E bene ha fatto a rispondere garbatamente per le rime a chi lo accusava e minacciava dalle pagine dei giornali. E male invece il vicesindaco a giudicare ‘pattume’ il documento delle opposizioni, infischiandosene di ogni regola di confronto politico democratico: una vergogna”.
“Si è dimostrata la fragilità di questa maggioranza”
“Poi il colpo di scena finale con la ‘fuga’, senza aver votato, di tutta la maggioranza con il sindaco in testa, dalla seduta a porte chiuse, evidenziando così il terrore dei franchi tiratori. Unico rimasto il presidente del Consiglio, come la sua carica impone. Si è così dimostrata la fragilità di questa maggioranza, nata male, con il partito più votato alle dipendenze del partito di minoranza, vissuta grigiamente a suon di annunci, sprechi e auto referenzialità e ora in crisi irreversibile per un maledetto quanto annunciato balletto di poltrone venuto male. Una parola va spesa per il nostro sindaco: non si esce dall’aula consigliare, sindaco. Lei rappresenta tutti i cittadini, non è in campagna elettorale e il suo compito, tra i tanti altri, è quello di facilitare il confronto, di trovare soluzioni, far rispettare le regole! Faccia tesoro delle sagge e lungimiranti parole del grande storico romano Tito Livio: ‘Per lo più precipita nel suo destino chi fugge'”.
“E’ giunta l’ora di ridare la parola ai cittadini”
“Uno spettacolo immeritato per la nostra città, un modo di governare dove politica, bene comune, partecipazione, ascolto e trasparenza restano parole vuote e inattuate. Ancora di più oggi, dopo queste ultime vicende, il Partito democratico ritiene che sia giunta l’ora di ridare la parola ai cittadini, per offrire un nuovo governo degno di questo nome, competente, partecipativo, onesto e trasparente”.