A Tradate un ambulatorio per i bimbi adottati all’estero
Dei tre in Lombardia, uno è inserito nell’ambito della Pediatria del Galmarini dal 2012 e ha seguito 203 bambini.
Alla Pediatria di Tradate l’ambulatorio che offre accertamenti e cure per i bambini adottati con adozione internazionale. E’ il terzo in Lombardia.
Dei tre centri Lombardi, uno è a Tradate
Sono 3 in Lombardia gli ambulatori dedicati ad accogliere da un punto di vista medico-assistenziale i bambini adottati all’estero.
Un ambulatorio si trova all’Ospedale di Tradate e dal 2012, anno della sua istituzione, ha seguito 203 bambini provenienti da 5 continenti.
L’ambulatorio offre accertamenti e cure per i bimbi adottati
L’ambulatorio è inserito nell’ambito della Pediatria, guidata ora dalla dottoressa Anna Elisabetta Bussolini, e la sua funzione è quella di offrire gli accertamenti e le cure necessarie ai bambini adottati con adozione internazionale al loro arrivo in Italia.
Spesso, infatti, il bambino giunge con una documentazione sanitaria carente e poco attendibile e potrebbe presentare delle patologie difficilmente diagnosticabili con la sola visita pediatrica. Viene quindi seguito un percorso diagnostico-assistenziale che prevede l’effettuazione di esami di screening, comprensivi di esami ematici, strumentali e specialistici definiti dopo un’attenta analisi della documentazione sanitaria, del percorso adottivo e, ovviamente, dopo una valutazione clinica.
Nato nel 2012 grazie a Petali del mondo
L’Ambulatorio per il bambino adottato all’estero è nato grazie alla collaborazione dell’associazione Petali dal Mondo onlus, impegnata sui temi dell’adozione e della tutela dell’infanzia. Per accedervi, la famiglia o il pediatra curante potranno contattare la Pediatria dell’Ospedale di Tradate allo 0331 817416.
Un altro fiore all’occhiello della Pediatria del Galmarini
“Questo ambulatorio è una conferma della grande tradizione della Pediatria di Tradate – commenta il professor Massimo Agosti, Direttore del Dipartimento Donna e Bambino dell’Asst dei Sette Laghi – che già negli anni Settanta si distingueva per l’attenzione alle tematiche psico-evolutive, oltre che fisiche, del bambino e dell’intera famiglia”.