Col casco e le scarpe rosse tenta il colpo in farmacia

In pieno giorno un ladro ha tentato un colpo alla farmacia Sant’Emilia di Lazzate, ma è fuggito a mani vuote in sella a un ciclomotore.

Col casco e le scarpe rosse tenta il colpo in farmacia
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Un ladro col casco integrale, i guanti e le scarpe rosse ha tentato di entrare nella farmacia San’Emilia in via Libertà a Lazzate. I proprietari erano al telefono e attraverso le telecamere lo hanno notato, lui però scappato a bordo di un ciclomotore.

 

Col casco e i guanti tenta il furto in farmacia, smascherato dalle telecamere

 

«Verso le 14.40 la farmacia era chiusa. Io mi trovavo nello studio al telefono con il commercialista davanti allo schermo dove si possono vedere le riprese delle videocamere di sorveglianza», ha spiegato Silvio Malnati, proprietario insieme alla moglie Daniela Rondena, dell’attività. «A un certo punto nello schermo ho visto che all’entrata principale un individuo con casco integrale e guanti cercava di forzare le porte di vetro automatiche per entrare. Dopo esserci riuscito, guardandosi attorno, ha infilato la testa dentro come per controllare, poi se ne è andato facendo richiudere le porte». Un comportamento molto strano che ha spinto il proprietario a interrompere la chiamata e contattare i carabinieri: «Dopo essere tornato al balcone, ho visto che l’individuo non c’era più, ma si è sentito il rumore di un ciclomotore».

 

L’intervento dei carabinieri

 

Le forze dell’ordine, intervenute in farmacia, hanno così rilevato le impronte dalla porta di vetro (l’individuo aveva tolto un guanto per forzarla), visionato il video e avrebbero già individuato i responsabili del gesto: «Da quello che ho potuto capire, poiché l’individuo indossava delle scarpe rosse difficili da non notare, pare che i carabinieri, visionando altre registrazioni di telecamere della zona, abbiamo individuato il mezzo su cui circolavano lui e un altro».

Il ladro indossava guanti e scarpe rosse

Un probabile tentativo di furto quindi, di cui ancora si fatica a capire la dinamica: «Anche gli inquirenti hanno trovato strana questa modalità di azione: che volessero fare solo un sopralluogo? Che siano stati disturbati a qualche rumore? Per fortuna ero davanti al monitor. Sta di fatto che quando lavoravamo a Milano, in farmacia le rapine erano quasi all’ordine del giorno, ma perlomeno poi il ladro si premuniva di eliminare qualsiasi indumento potesse essere facilmente riconducibile a lui», ha concluso Malnati.

 

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