Mercato di Legnano: "Sempre più vuoto, rischia di morire"
Rifondazione comunista critica gli interventi in "stile leghista" e auspica "una discussione con tutti gli operatori per un vero rilancio".
Mercato di Legnano a rischio per colpa di “provvedimenti da basso medioevo, protezionisti e discriminatori con un forte sapore razzista” secondo Rifondazione comunista.
Mercato di Legnano, “Plateatico troppo caro”
Il plateatico troppo caro e il mancato ammodernamento dell’area sono le altre note dolenti del mercato cittadino secondo il circolo locale di Rifondazione. “‘Il mercato di Legnano sta morendo, dichiarava qualche ambulante nostrano nel mese di aprile 2018 – si legge in una nota firmata dal circolo Daniele Lazzari che fa riferimento ad articoli apparsi sulla stampa locale nei mesi scorsi -: una media di 30 posti liberi non assegnati nelle due giornate di mercato settimanali, servizi fatiscenti e tassa di occupazione del suolo pubblico e smaltimento rifiuti tra le più alte del circondario, e poi gli ‘abusivi’ (?), e le ‘bancarelle dell’usato’.
L’assessora al Commercio del Comune di Legnano Maira Cacucci non perde tempo – prosegue Rifondazione -, ha la ricetta per rendere il mercato più bello e attrattivo: ‘Meno bancarelle più qualità’. Con una delibera riduce gli operatori da 169 a 147, limitando a due gli stalli dell’usato e poi, per coprire i buchi, una nuova planimetria che aumenta la dimensione dei singoli operatori”.
“Lo stile leghista lo farà morire”
“Agli operatori – afferma ancora il circolo Daniele Lazzari – diciamo che gli unici interventi non previsti dalla Giunta leghista di Legnano sono la riduzione del plateatico (tassa di occupazione), che a Legnano è mediamente 2-3 volte più caro rispetto agli altri comuni del circondario, e un ammodernamento generale dell’area a partire dai servizi igienici.
Il mercato continua a svuotarsi, mentre in tutto il Paese fioriscono mercatini di vendita dell’usato, nascono mercati cittadini che valorizzano le produzione locali a chilometro zero e quelle etniche, con una reale diversificazione dell’offerta ( prodotti-qualità-prezzo) che attrae una clientela diversificata.
Il mercato di Legnano in stile leghista, in linea con la politica nazionale, adotta invece provvedimenti da basso medioevo, protezionisti e discriminatori con un forte sapore razzista, dato che degli operatori colpiti dalla delibera Cacucci, stranamente, non uno è di origine italiana. Lo scriviamo convinti: in questo modo il mercato di Legnano morirà”.
“Una discussione con tutti gli operatori per un vero rilancio”
“I clienti del mercato di Legnano provengono in grossa parte dai paesi confinanti – conclude Rifonddazione -, cercano qualità e prezzi diversificati, sono italiani ma anche cittadini del mondo, comprano la maglietta usata e la scarpa nuova. Riducendo l’offerta andranno altrove, dove troveranno la possibilità di comprare ciò che cercano.
Chiediamo alla Giunta di ripensare quanto deliberato e riaprire una discussione complessiva con tutti gli operatori per trovare il modo di rilanciare veramente il mercato di Legnano”.