Venticinque anni di abbracci, di mani tese, di percorsi costruiti insieme. Giovedì 4 dicembre il Palace Grand Hotel di Varese ha ospitato la Cena di Gala natalizia di Fondazione Renato Piatti, un appuntamento che quest’anno portava con sé il peso e la bellezza di un traguardo importante: un quarto di secolo dedicato alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Nella sala gremita di sostenitori, operatori e volti che si riconoscono da anni, la serata ha intrecciato memoria e speranza.
Un quarto di secolo di attività sul territorio
Dal 2000 la Fondazione opera a favore di persone con disabilità intellettive, relazionali, autismo e disturbi del neurosviluppo, offrendo percorsi di cura, accoglienza e inclusione. Nel corso degli anni l’ente si è affermato come punto di riferimento nel tessuto socio-sanitario lombardo, sviluppando una rete di centri che accolgono quotidianamente bambini, giovani e adulti insieme alle loro famiglie.

Il riconoscimento ai fondatori
Durante la serata il presidente Emilio Rota ha consegnato ai fondatori un Albero della Riconoscenza, gesto simbolico per esprimere gratitudine verso chi ha avviato questo percorso. L’accompagnamento musicale è stato affidato alla cooperativa sociale Allegro Moderato, realtà che collabora da tempo con la Fondazione.

La campagna dei doni solidali
In concomitanza con la cena è partita la Campagna Doni Solidali di Natale 2025. Le risorse raccolte durante la serata e attraverso le donazioni sosterranno le attività educative, riabilitative e assistenziali dei centri della rete.
“Dopo venticinque anni di cammino, sappiamo che ogni luogo attraversato, ogni relazione costruita, ogni incontro vissuto ha generato vita. È da qui che nasce il nostro futuro: da legami che diventano comunità, da gesti che diventano cura, da sguardi che diventano visione. L’arte del nostro impegno è continuare a costruire ponti, a generare possibilità, a servire la vita. Insieme, verso ciò che ancora non c’è, ma che possiamo immaginare e realizzare” ha dichiarato il direttore generale Franco Radaelli.
