Piccole, ma dal sapore delizioso. Nel corso del tempo le rossine di Venegono sono riuscite a conquistare tutti i palati, tanto da venire citate da Antonio Fogazzaro nel suo “Piccolo mondo antico”, uno dei romanzi più importanti della letteratura italiana di fine Ottocento.
Le rossine, le castagne venegonesi
Questi piccoli frutti autunnali si sono dimostrati di particolare importanza per il piccolo comune di Venegono Inferiore fin dalla sua costituzione. Appaiono infatti sullo stemma comunale e sono ben radicate nella memoria collettiva, ma non solo.

Un assaggio di cultura locale
Anche se sempre più rare, queste piante sono ancora presenti nel ronco o nel giardino di qualche casa, tra cui quella di una socia della Laav che ha deciso di portare una generosa parte del suo piccolo patrimonio gastronomico in villa Molina per farne un vero e proprio “assaggio di cultura”.
Un’occasione colta (e mangiata) lunedì mattina, dai soci Laav presenti in sede assieme ad alcuni ragazzi della Casa Davanti al Sole con cui, a partire dalla primavera scorsa, la Laav ha avviato un progetto di scambio e collaborazione di concerto con l’ufficio Servizi Sociali.
“La nostra associazione si propone di creare occasioni di convivialità, ma anche di promozione della cultura -ricorda il presidente della Laav Bruno Crespi – Questa volta, grazie alla generosità della nostra volontaria, abbiamo avuto modo di godere di una bella giornata in compagnia, riscoprendo dei sapori antichi e richiamando alla memoria questo aspetto del passato del nostro paese. La particolare varietà di castagne che veniva innestata dai nostri avi dava origine a dei frutti più piccoli rispetto ai tradizionali marroni, ma dal gusto più dolce e per questo molto rinomate e apprezzate, soprattutto nel milanese. Le rossine sono diventate così una risorsa importante per l’economia del paese”.