Riunione

Sicurezza e stazioni: sindaci a riunione dal Prefetto

Tra i problemi, le poche stazioni videosorvegliate e gli spazi che in orari notturni diventano luoghi di bivacco. Sul tavolo anche le opportunità: accordi di comodato coi Comuni per il riutilizzo delle stazioni

Sicurezza e stazioni: sindaci a riunione dal Prefetto

Riunione del Comitato Provinciale per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico questa mattina, martedì 21 ottobre, a Villa Recalcati a Varese. All’ordine del giorno del tavolo presieduto dal Prefetto Salvatore Pasquariello, la sicurezza nelle stazioni ferroviarie.

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Luoghi di passaggio, spesso toccati dal degrado tanto da esser diventati sinonimo di insicurezza. Ma anche opportunità. Questa mattina nella sala riunioni di Villa Recalcati riflettori puntati sulle stazioni ferroviarie della provincia di Varese e, più in generale, sulla sicurezza di quei luoghi e delle loro vicinanze. Tema caldo, perchè riguarda le migliaia di pendolari che ogni giorno si muovono via treno, e sentito da tutti i sindaci di quei comuni che ospitano una stazione e devono fare spesso i conti con gli oneri (più che gli onori) che derivano da quelle strutture.

In apertura dei lavori, la rassicurazione del Questore di Varese Carlo Mazza:

“La problematica della sicurezza nelle stazioni non rappresenta più l’allarme che soprattutto l’anno scorso ci aveva preoccupato, anche se ci sono delle stazioni più problematiche, come Gallarate e Saronno”.

Poche telecamere

Uno dei problemi subito porti all’attenzione è la carenza dei sistemi di videosorveglianza: solo sette stazioni delle 33 del territorio varesotto sono dotate di impianti di videosorveglianza. E se per il 2026 dovrebbe essere previsto il passaggio delle tecnologie da analogico a digitale, passaggio che dovrebbe permettere anche un potenziamento dei punti già presenti, non si conoscono i tempi necessari a coprire tutte le stazioni.

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“Chiudere tutto di notte”

Territori diversi, problematiche comuni. E in più occasioni, anche le richieste dei sindaci si sono sovrapposte. Tra queste, quella di chiudere gli accessi alle stazioni negli orari notturni, e non solo delle sale d’attesa.

“Il sottopasso pedonale – ha fatto notare il sindaco di Venegono Superiore Fabiano Lorenzin – resta aperto, e così le banchine. E da noi, a causa della presenza accanto dell’ex Alfatherm, diventano luoghi di bivacco notturno da parte di sbandati e soggetti problematici”.

I controlli ci sono, sia grazie al Progetto Stazioni finanziato da regione Lombardia (che però finirà a dicembre), sia da parte di Carabinieri e Polizia di Stato, con una sessantina di servizi mirati effettuati da giugno a ottobre negli scali più delicati e frequentati.

Nuova vita alle stazioni

Altro tema è l’utilizzo delle strutture delle stazioni, molte ridotte a “semplici” sale d’attesa, senza personale. Strutture che però, essendo state realizzate in tempi molto diversi, possono offrire nuove opportunità.

“Spesso – ha spiegato prima della riunione il Prefetto Salvatore Pasquariello – diventano bersaglio di vandalismi o occupazioni. Stiamo lavorando con i Comuni e con i gestori per esplorare possibilità di riuso, anche tramite comodato, a favore delle comunità locali”.

I primi accordi fra i Comuni e Ferrovie per il loro utilizzo sono già partiti, tanti altri sono invece arenati per via degli ingenti investimenti che le Amministrazioni dovrebbero sostenere per le sistemazioni e gli adeguamenti necessari.

“Da qualche anno abbiamo un’interlocuzione per l’utilizzo dell’appartamento al piano superiore della stazione di Abbiate – ha fatto presente il vicesindaco di Tradate, Franco Accordino – Il Comune è disponibile a sistemarlo, ma a patto di avere o la proprietà dell’immobile o un comodato d’uso gratuito molto lungo, sicuramente superiore ai 20 anni, per giustificare un investimento di un certo rilievo”.