Cresce la preoccupazione a Olgiate Olona per l’impatto del nuovo Polo Logistico. Giovedì 19 settembre, durante un incontro pubblico promosso da Futura Civitas, sono emersi nuovi dati sul consumo di suolo e sollevate preoccupazioni su viabilità, salute e qualità della vita per un futuro più sostenibile. Il gruppo civico chiede maggiore coinvolgimento della cittadinanza e propone alcune azioni concrete per convivere in modo più sostenibile con l’intervento in corso. Secondo le indiscrezioni si parla dell’arrivo di un brand mondiale di e-commerce.
Dati allarmanti sul consumo di suolo
Nel corso della serata di giovedì della scorsa settimana, organizzata da Futura Civitas per illustrare il documento presentato in Comune sul PGT, è emerso che i livelli di consumo di suolo a Olgiate Olona risultano particolarmente elevati. Secondo i dati ISPRA (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale, costituito con Legge 133/2008), dal 2012 al 2023 il suolo consumato — cioè non naturalmente verde — è passato dal 53,03% al 53,86% (+0,83%). Un incremento superiore alla media regionale (+0,31%), a quella provinciale (+0,29%) e anche a città vicine come Busto Arsizio, che partiva da un territorio meno compromesso (49,89%, con +0,56% in 11 anni) o Castellanza (49,76%, +0,01%). A questi numeri andranno sommati i 44.000 mq relativi al nuovo Polo Logistico, o comunque la differenza tra il nuovo insediamento e quanto era già conteggiato come suolo consumato.
Polo Logistico: cresce la preoccupazione
Futura Civitas ha chiesto fin da marzo un’assemblea pubblica sul tema del Polo Logistico. La richiesta si è concretizzata l’11 maggio in una passeggiata di sensibilizzazione intorno all’area interessata, seguita da una petizione sottoscritta da 75 cittadini in soli tre giorni.
Secondo il gruppo civico, l’Amministrazione Comunale non ha finora fornito un riscontro formale alla richiesta, e al momento non risulta in programma alcuna iniziativa pubblica sull’argomento.
Servono strumenti di approfondimento
«L’Amministrazione comunale si trova a dover fronteggiare una serie di notizie molto allarmanti (rispetto soprattutto alla viabilità) e si renderà conto che strumenti di approfondimento anche non richiesti dalla legge come la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) sono sempre auspicabili in caso di progetti impattanti come il Polo Logistico per arrivare ad autorizzarli con la consapevolezza delle reali ricadute.
Vogliamo ricordare, infatti che con il Polo Logistico non è in gioco solo la viabilità ma anche la mobilità, la salute, gli aspetti economici e tutto ciò che abbiamo chiesto nelle fatidiche 13 domande inviate all’AC e su cui non abbiamo mai avuto risposta – commentano dal gruppo – Crediamo che nessun cittadino si accontenti di dire che ci saranno più soldi nelle casse comunali, perché speriamo che almeno su questo ci troviamo tutti d’accordo: la salute, la tranquillità e la sicurezza viabilistica non si negoziano con i soldi”.
Il problema ora è convivere
Futura Civitas ribadisce che «ora il punto non è più se ci sarà il Polo Logistico, perché ormai è evidente a tutti che è stato costruito e nulla potrà essere più fatto per evitarlo».
Ora il tema è come convivere con questo Polo Logistico e soprattutto come porre alcuni correttivi che sono ancora possibili. Questo era il senso di quelle 13 domande che non sono state insipientemente prese in considerazione.
Una proposta concreta
Nel corso dell’incontro è stata proposta dal dottor Zanzi, agronomo di fama internazionale, l’adozione della regola del 3-30-300 nella futura stesura del PGT:
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3 alberi visibili da ogni abitazione
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30% di copertura arborea in ogni quartiere
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300 metri di distanza dallo spazio verde più vicino
«Questa regola, ideata dal professor Cecil Konijnendijk del Nature-Based Solutions Institute, rappresenta un criterio semplice e immediato per valutare l’accessibilità al verde urbano – spiegano – Zanzi ha inoltre presentato studi che dimostrano come non sia sufficiente piantare nuovi alberi per compensare il taglio di quelli esistenti: servono infatti oltre 20 anni affinché un albero svolga pienamente il suo ruolo di assorbimento della CO₂ e di mitigazione delle isole di calore, sempre più frequenti. La tutela del verde urbano viene così riconosciuta come fondamentale per la salute, il benessere, l’equilibrio climatico e la qualità della vita quotidiana. Secondo quanto emerso, l’applicazione di questo criterio avrebbe potuto rappresentare un’alternativa progettuale più sostenibile, anche in relazione all’attuale insediamento del Polo Logistico».
La partecipazione è fondamentale
All’incontro hanno partecipato il sindaco di Marnate, Marco Scazzosi, e l’assessore all’urbanistica di Castellanza, Vanni Mirandola. «Ci fa piacere che siano stati presenti, evidentemente consapevoli che, quando si mette mano ad un PGT di una piccola città, sono tanti i temi che hanno a che fare con tutto il circondario – concludono – Ci dispiace in questo senso che né la giunta, né i consiglieri comunali di Olgiate Olona abbiano avvertito quanto meno la curiosità di venire a sentire quanto si diceva perché in comunità piccole, come sono le nostre, serve parlarsi, confrontarsi, avere fiducia l’un l’altro, valorizzando la partecipazione attiva della società civile».