Urla e rissa in corso Bernacchi a Tradate nella notte appena trascorsa, fra mercoledì 17 e giovedì 18 settembre: venti minuti di violenza che riaccendono la discussione sulla sicurezza in città.
Tradate, botte da orbi in centro
Grida, schiamazzi, calci in faccia e pugni. Una brutta quanto improvvisa sveglia quella di stanotte, intorno all’1.30 per i residenti degli appartamenti affacciati sul corso Bernacchi, la via del centro tradatese.
Venti minuti di botte fra due gruppi di ragazzi seguiti, sembra, a un tentativo di investimento poco più avanti, all’incrocio con via Mameli. Sotto l’occhio delle telecamere, che forse potranno restituire qualche indizio utile a risalire all’identità dei protagonisti.
Il racconto del consigliere
Le prime urla hanno fatto saltare molti giù dal letto. Tra loro, anche il consigliere comunale di Tradate Futura Marco Boga, che vive a pochi metri in linea d’aria dal “ring” notturno.
“Una e mezzo di notte, urla lungo corso Bernacchi, urla nel cuore di Tradate. Gente che si tira sberle, chi in maglietta, chi a petto nudo. Tutto è iniziato all’altezza del semaforo con una macchina che ha tentato di tirare sotto, facendo la retro, un paio di ragazzi, poi urla, si passa alle mani. Diversi cittadini preoccupati chiamano i Carabinieri, io stesso chiamo i Carabinieri.
Il numero diretto della caserma di Tradate è inattivo. Allora si va di 113. I Carabinieri sono in arrivo, sono già stati avvisati. Passano i minuti, continuano le urla e le botte. Richiamo il 113, risposta “stanno arrivando”, la voce riattacca. La lite prosegue e nel frattempo sono per strada, i ragazzi sono sul marciapiede tra il Convivio e Ieri e Oggi, alcuni si spingono dentro la via. Volano scarpe in strada.
Da una macchina grigia, ferma in mezzo alla strada, scendono due ragazze, provano a staccare i loro, uno arriva a petto nudo correndo e lanciandosi a gamba tesa centra un altro. Poi le ultime grida, chi sputa, chi si passa una mano tra i capelli, chi si rimette la maglietta. Risalgono in macchina e partono via, il suono elettrico della macchina ibrida.
Tre ragazzi spuntano dalle tenebre della via e urlando “le abbiamo prese, no, le abbiamo prese” fanno qualche passo, uno si rannicchia a terra piangendo, poi si alza, va avanti qualche metro e tira un calcio contro una serranda. Chiamo per la terza volta il 113, “sono in arrivo” mi ripete la voce, questa volta la interrompo prima che metta giù dicendole che è tutto finito e che si stanno spostando. Alcuni abitanti mi diranno poco dopo di aver visto dei lampeggianti in zona Poste. Li avranno fermati?”.
Boga: “Non si può avere paura ad uscire”
Come già un paio di settimane fa, Boga apre una “questione sicurezza” più volte al centro del dibattito cittadino negli ultimi anni.
“Possono continuare episodi come questo a Tradate? Gente che spara in pieno centro, gente alterata lungo il corso in una domenica di agosto, gente che entra nei negozi, che ruba. Tutto questo non in una periferia strana, ma in pieno centro di una città che fa della sicurezza il suo vanto. Le persone non possono avere paura uscendo a fare una camminata la sera. C’è da chiedersi come mai il centro sia così spento, c’è da chiedersi come mai la gente ha paura, c’è da chiedersi cosa fare per risolvere un problema che, a lungo andare, rischia di crescere e diventare sempre più ingestibile. Non si possono accettare degrado e violenza a Tradate, né nelle zone più esterne, né in pieno centro”.