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Laureati in Festa alla LIUC

Il rettore ai laureati: "Fate le vostre esperienze. Se le fate all'estero tornate in Italia. Abbiamo bisogno di voi. Siamo fieri di voi".

Laureati in Festa alla LIUC
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“Il futuro siete voi. Mantenete la rotta e guardate sempre avanti”. Dal palco il rettore della Liuc Anna Gervasoni infonde coraggio ai giovani.

Laureati in Festa con band, quest’anno alla LIUC

Si è tenuta ieri, venerdì 27 giugno, "Laureati in Festa". Nella cerimonia sul palco anche chi si è distinto in modo particolare entrando nella Dean’s list dell’Università, un prestigioso titolo che il rettore ha deciso di attribuire ai laureati magistrali che hanno concluso il loro percorso accademico con il massimo dei voti e la lode, mantenendo una media superiore a 29/30.

Il rettore Anna Gervasoni si rivolge ai laureati triennali e magistrali dando loro merito e fiducia:

“Siete ragazzi fortunati perché avete avuto la possibilità di studiare. E siete stati bravi perché vi siete applicati e avete raggiunto il vostro obiettivo. Non avrete problemi a trovare un lavoro adeguato alle vostre aspettative. I risultati del nostro placement sono tra i migliori in Italia.

Non abbiate paura del futuro. Il contesto attuale è complicato, ma il futuro siete voi. La stella polare è il simbolo della nostra Università, di cui voi fate parte. Mantenete la rotta e guardate sempre avanti. Siamo certi di aver scovato e formato talenti e ora vi meritate il meglio. Vi unite ai nostri 16.929 laureati e 104 dottorati che si stanno distinguendo nelle imprese, nel settore bancario e finanziario, nelle società di consulenza, nelle libere professioni, nelle istituzioni e nell'accademia”.

Più di 800 i laureati nell'anno accademico 2023/2024

Sono 867 i laureati dell’anno accademico 2023/2024 (659 dottori in Economia e Management, 203 in Ingegneria Gestionale e 5 in Giurisprudenza) di cui 126 con lode.

Il rettore li sostiene convintamente, certa del valore del capitale umano da trattenere nel nostro Paese, se si vuole costruire una classe imprenditoriale e manageriale che possa guidare lo sviluppo e la crescita dell’economia reale italiana:

“Vi abbiano formato per essere leader. Avete una grande responsabilità. Fate le vostre esperienze. Se le fate all'estero tornate in Italia. Abbiamo bisogno di voi. Siamo fieri di voi”.

Sul palco, presentati dal vivace Bryan Ronzani, speaker di Radio 105, anche 9 giovani che hanno completato il percorso di Dottorato (PhD Program in Management, Finance and Accounting) della LIUC, che consente di accedere sia alla carriera accademica sia ruoli in azienda.

Tante le iniziative dell'Ateneo

Il presidente della LIUC Riccardo Comerio ricorda alcune delle numerose iniziative nelle quali è  impegnata la LIUC, a partire dai primi step del futuro MILL, il progetto di Confindustria Varese che ha l’obiettivo di creare, al fianco della LIUC, un acceleratore d’imprenditorialità.

E ancora, le diverse collaborazioni dell’Università con realtà prestigiose che ne arricchiscono sia la ricerca che la didattica, come Como Next e JRC e la partecipazione a due fondazioni, MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action) un ecosistema dell’innovazione finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, nell’ambito del PNRR, per progetti di smart city, finanza sostenibile e rigenerazione urbana e U4I University for Innovation, per sostenere ritrovati della ricerca e delle spinoff.
E poi LIUC Sport, l’associazione dei laureati LIUC Alumni, il nuovo servizio navetta che a partire da settembre renderà LIUC ancora più accessibile.

Nel suo intervento, anche un riferimento ai dati di placement dell’ultimo rapporto del Consorzio Interuniversitario Almalaurea: l’88% dei laureati magistrali LIUC in Economia, Management e Governance e il 95,2% di quelli in Ingegneria Gestionale è occupato a un anno dalla laurea e in media bastano 2 mesi per iniziare a lavorare.

Commenta Comerio:

“Oggi molti Atenei vantano stretti legami con il mondo del lavoro; tuttavia, oso affermare con orgoglio che per LIUC non si tratta di uno slogan pubblicitario; è un’autentica e convinta impostazione di un modello accademico distintivo. Significa garantire autonomia di didattica e di insegnamento all’Accademia, ma anche creare le condizioni perché ciò che si studia e si insegna sia formativo per voi, laureate e laureati, e contemporaneamente generi crescita umana, sociale, culturale, economica, per il nostro tessuto sociale e imprenditoriale”.

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