La Nostra Famiglia, riparte la mobilitazione dei dipendenti: "Il tempo è scaduto"
Si è svolta lunedì 16 giugno presso la sede dell’Associazione La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, l’assemblea sindacale.

La Nostra Famiglia: riparte la mobilitazione dei dipendenti.
Riparte la mobilitazione dopo l'assemblea sindacale
Si è svolta lunedì 16 giugno 2025, presso la sede dell’Associazione La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, l’assemblea sindacale delle lavoratrici e dei lavoratori provenienti da tutte le sedi lombarde, tra le quali anche Vedano Olona e Castiglione Olona.
Un’assemblea molto partecipata e attesa, che ha rappresentato un momento di confronto fondamentale per i dipendenti dell’Associazione, che dal 2020 — alla vigilia del rinnovo del contratto della sanità privata — hanno subito unilateralmente la modifica del proprio contratto di lavoro con un contratto al ribasso e con più ore di lavoro settimanali.
A seguito di tale scelta, le lavoratrici e i lavoratori, con l’assistenza delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, hanno avviato una vertenza che ha trovato esito favorevole nelle recenti sentenze della Corte di Cassazione.: è infatti stato riconosciuto il diritto dei dipendenti all’applicazione del contratto della sanità privata e quantificato un risarcimento economico a loro favore.
Dopo le condanne, l’Associazione ha comunicato l’intenzione di riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali nazionali, con l’obiettivo dichiarato di chiudere la vertenza.
"La proposta dell'Associazione è inaccettabile: adesso basta!"
"Nonostante la piena disponibilità al dialogo da parte sindacale, la proposta avanzata dall’Associazione si è rivelata deludente e inaccettabile -fanno sapere i sindacati FP Cgil Lombardia, Cisl Fp Lombardia, Uil Fpl Lombardia - Il riconoscimento del contratto della sanità privata a partire dal 1° luglio 2025, come già sancito dalle sentenze della Cassazione, ma escludendo da tale applicazione gli assunti successivamente al cambio contrattuale, per i quali è previsto un generico rinvio a un ipotetico confronto a partire dal 2029. La proposta economica è insufficiente: illustrata nell’incontro del 12 giugno 2025, prevede un pagamento una tantum di 4.000 euro lordi pro-capite, con l’ultima tranche erogata nel 2029: un importo inferiore al 50% di quanto stabilito dalla Suprema Corte. Il riconoscimento solo parziale delle 2 ore lavorative settimanali svolte illegittimamente tra il 2020 e il 2025, con una percentuale di recupero pari al 70% e una conseguente perdita secca del 30% per i lavoratori. Nel frattempo, centinaia di lavoratori che negli anni hanno lasciato l’Associazione attendono ancora il riconoscimento del risarcimento economico, come previsto dalle sentenze".
Come detto, durante il dibattito, i lavoratori hanno conferito pieno mandato alle organizzazioni sindacali a riprendere con celerità il percorso legale, con la presentazione dei ricorsi presso i tribunali competenti per ottenere l’immediato ripristino del contratto collettivo nazionale della sanità privata, il pieno riconoscimento economico previsto dalle sentenze definitive della magistratura. "La mobilitazione riparte. Le lavoratrici e i lavoratori non sono più disposti ad accettare ritardi, rinvii e soluzioni al ribasso. Adesso basta!"