Due mattinate ricche di entusiasmo e scoperte hanno animato le cucine formative di Confcommercio Varese in occasione della Giornata della ristorazione 2025.
La Giornata della ristorazione coinvolge i bambini
Due classi della scuola primaria Marconi di Bizzozero, una quarta e una quinta, hanno preso parte all’iniziativa speciale promossa da Fipe-Confcommercio.
L’esperienza, articolata in un momento teorico e in un laboratorio manuale, ha offerto ai bambini e alle bambine l’opportunità di conoscere l’uovo, simbolo scelto quest’anno per rappresentare l’ospitalità e la semplicità della cucina italiana, celebrata oggi, sabato 17 maggio, in tutta Italia e in tutto il mondo.
Una lezione speciale: mani in pasta e sorrisi veri
Accolti il 12 e il 13 maggio con entusiasmo dagli chef e accompagnati dai loro insegnanti e da due tecnologi alimentari (Donatella Preatoni e Marco Emanuele Tosi) del Comune di Varese, i piccoli alunni e alunne hanno appreso nozioni nutrizionali, aneddoti e curiosità su questo alimento versatile e presente in tutte le tradizioni culinarie. Dopo la teoria, è arrivato il momento più atteso: grembiuli indossati, mani sporche di farina e tanto divertimento nel preparare pizza, biscotti e crêpes, rigorosamente da loro impastati e, a fine mattinata, assaggiati con grande soddisfazione.
L’iniziativa si è conclusa con la consegna ufficiale del primo attestato formativo della Giornata della ristorazione, un ricordo concreto di una mattinata diversa, educativa e coinvolgente.
Ferrarese: “Cultura, accoglienza e consapevolezza”
A guidare i piccoli aspiranti cuochi, il presidente provinciale di Fipe-Confcommercio Varese Giordano Ferrarese, affiancato dagli chef e consiglieri di Fipe provinciale Gino Savino e Damiano Simbula.
Ha dichiarato Ferrarese:
“La Giornata della ristorazione è un invito a guardare alla cucina come luogo di educazione e condivisione e farlo partendo dalle scuole è un gesto che ha un significato profondo”.
L’obiettivo dell’iniziativa è stato duplice: avvicinare i bambini e le bambine alla conoscenza di ciò che mangiano e al contempo trasmettere loro il valore del lavoro in cucina, della manualità, dell’ordine, della collaborazione.
Il presidente provinciale di Fipe ha aggiunto:
“Portare gli alunni a cucinare con le proprie mani significa piantare un seme di cultura, accoglienza e consapevolezza che crescerà con loro. Non possiamo che essere fieri di aver promosso questo momento, insieme a un’amministrazione comunale che ha creduto nel progetto”.
Un percorso che ha unito scuola, istituzioni e professionisti della ristorazione in un esempio concreto di educazione alimentare e cittadinanza attiva. Un laboratorio che, come auspicato dagli insegnanti presenti, potrebbe trovare presto spazio nei programmi didattici come materia complementare: perché cucinare è anche un modo per imparare a vivere meglio, con sé stessi e con gli altri.
Il Comune protagonista al fianco dei ristoratori
L’intero progetto è stato reso possibile anche grazie al patrocinio e alla collaborazione del Comune di Varese, che ha partecipato attivamente sia alla fase organizzativa sia al coinvolgimento delle scuole. A testimonianza dell’impegno istituzionale, alla mattinata ha preso parte l’assessora ai Servizi educativi Rossella Dimaggio, che ha seguito con attenzione e partecipazione tutte le fasi dell’attività.
Così l’assessora:
“Il Comune di Varese tiene molto all’educazione alimentare dei bambini e delle bambine, proponendo una mensa con cibi sani e biologici. Questo laboratorio ha permesso agli alunni e alle alunne della scuola Marconi di imparare, di cucinare e soprattutto di divertirsi”.
La presenza delle istituzioni ha rafforzato il messaggio della giornata: educare al cibo significa trasmettere valori che vanno oltre la semplice nutrizione. Significa parlare di territorio, di rispetto, di collaborazione tra chi educa e chi accoglie.
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