La volontaria dona al Papa un simbolo di Gerenzano
Ezia Moroni ha partecipato a un'udienza privata con il Santo Padre insieme all'associazione “Resq People Saving People”.
Ezia Moroni di Gerenzano, volto noto della cooperativa «Scelag» e di tanti eventi culturali organizzati a Palazzo Fagnani, ha vissuto l’indescrivibile emozione di incontrare Papa Francesco grazie all’associazione «Resq People Saving People», di cui fa parte, che mercoledì scorso è stata invitata a un’udienza privata con il Santo Padre con una delegazione di cinquantasei volontari provenienti da tutta Italia, direttivo compreso. Al pontefice la gerenzanese ha consegnato come «regalo di Natale» un simbolo della sua Gerenzano, in rappresentanza della cooperativa «Scelag» e dell’intera comunità.
A Papa Francesco donato un presepe legato a Gerenzano
Papa Francesco, dopo aver fatto un discorso sull’accoglienza ricordando che l’onlus in questione non è indifferente alla tragedia di profughi che si perpetua nel Mar Mediterraneo e sulla rotta balcanica ogni giorno, ma si prodiga per salvare vite umane, ha invitato ognuno dei presenti a salutarlo personalmente. Nella delegazione c’era la volontaria gerenzanese Ezia Moroni, che di recente ha anche collaborato all’allestimento del bellissimo presepe sotto il portico della cooperativa «Scelag», e che ha pensato di portare al Papa un piccolo presepe su un tondo in legno e un secondo tondo con la scritta: «Nell’ombra del presepe giace, povero e umile, il Salvatore del Mondo». Ezia Moroni ha spiegato al Santo Padre che il piccolo dono era il simbolo del presepe fatto a Gerenzano in collaborazione con diverse realtà cittadine.
Il pontefice ha scherzato con i volontari di “Resq People Saving People”
«Un piccolo aneddoto. Dopo aver fatto la foto di gruppo, abbiamo detto al Santo Padre: “Papa Francesco, preghiamo per lei”. E lui spiritosamente ha risposto: “Ma pregherete a favore o contro di me?”. Ovviamente la risposta corale del gruppo è stata “a favore”», racconta Ezia Moroni, ancora emozionata per lo speciale incontro. Sull’organizzazione umanitaria di cui fa parte, tiene invece a spiegare con orgoglio: “Resq People Saving People” è una onlus composta da persone stanche di restare ferme e zitte davanti alla drammatica crisi umanitaria in corso nel Mar Mediterraneo e sulle frontiere di terra europee. Il progetto “ResQ” è nato da un piccolo gruppo di professionisti di varia natura, giornalisti, ricercatrici, avvocati, operatori umanitari, ed è cresciuto negli anni grazie a migliaia di cittadini e tante associazioni, aziende, e fondazioni che hanno deciso di salire a bordo per salvare vite e salvaguardare diritti».