Tradate

Pando al lavoro per un asilo nel bosco a Tradate

L'obiettivo dell'associazione Pando. Tognola: "Sappiamo quanto sia importante stare all’aria aperta per lo sviluppo del sistema immunitario e per il benessere fisico e psicologico, e sappiamo anche quanto un approccio esperienziale sia fondamentale per la crescita dei bambini. Qui, vogliamo fondere le due cose"

Pando al lavoro per un asilo nel bosco a Tradate
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Al posto delle pareti, siepi e alberi del soffitto, il cielo e del pavimento, il prato. I giochi? Legni, cassette, teli e tutto ciò che la natura ha da offrire e la fantasia da trasformare. A Tradate, un asilo nel bosco (e nell’orto) che, se tutto andrà per il meglio, potrebbe prendere il via dal 2025.

Dai camp estivi all'asilo nel bosco

Questo l’obiettivo dell’associazione Pando, nuova veste dell’associazione Genitori e Figli, che da questo fine settimana inizierà la costruzione di una casetta nel terreno di via Monte Nevoso 99 dove da quattro anni si tiene l’Orto Club Estivo.

"Siamo al quarto anno, l’iniziativa era nata nella prima estate del Covid, dall’esigenza di avere, e offrire, una risposta all’esigenza di un luogo aperto, spazioso, per le attività estive dei bambini e in cui stare insieme e riprendere in sicurezza le relazioni e la socialità interrotte dalla pandemia - racconta Carlo Tognola - Qui c’era già un orto, nato qualche tempo prima insieme ad alcune famiglie. La pandemia ha fatto scattare il grilletto, e si è fatto un passo in più, aprendo ai bambini dai 4 agli 11 anni, seguiti da educatori e collaboratori".

Un centro estivo che proprio sulla spinta delle esigenze portate dal Covid ha avuto da subito un buon successo. Anno dopo anno, mentre si tornava alla normalità, intorno all’Orto Club si è creato un gruppo affiatato di famiglie e l’anno scorso è nata un’altra idea: creare le condizioni per estendere il progetto educativo dell’Orto Club a tutto l’anno.

Natura ed educazione

Da lì, l’inizio di una gestazione che ha porto ad oggi e al progetto di Pando e della sua casa: l’asilo nel bosco.

"Forse più nell’orto, ma il concetto non cambia - spiega Tognola - L’obiettivo è quello di un’esperienza educativa nella natura, all’aperto, con l’appoggio indispensabile della casetta in legno che andremo a realizzare durante l’estate e che ci permetterà di svolgere le attività tutto l’anno indipendentemente da pioggia, vento, sole o neve. Questo asilo, che contiamo di inaugurare nel 2025 dopo un percorso di accompagnamento e affiancamento con le famiglie interessate, non è nulla di diverso da quanto si è già affermato in diverse parti del mondo, dal Nord America al Nord Europa passando per i paesi amazzonici e l’Oceania. Sappiamo da studi scientifici quanto sia importante stare all’aria aperta, sia per lo sviluppo del sistema immunitario sia per il benessere fisico e psicologico, e sappiamo anche quanto un approccio esperienziale, che segua il flusso della volontà dei bambini, un po’ di stampo montessoriano, sia fondamentale per la loro crescita. Qui, vogliamo fondere le due cose. Ovviamente con educatori, personale formato e con chiari tutti gli obiettivi educativi e didattici che un asilo deve raggiungere".

Fondamentale il percorso preparatorio con le famiglie:

"E’ ovviamente una situazione più wild rispetto l’asilo tradizionale, e comprende anche tutta una parte della pedagogia del rischio, un equilibrio tra sicurezza e libertà nell'educazione dei bambini - continua Tognola - I bambini possono cadere, possono sbucciarsi le ginocchia, possono giocare sotto la pioggia e arrampicarsi sugli alberi, o giocare con attrezzi di metallo. Poi, siamo nella natura: ci sono gli insetti, il fango, ci si sporca. Che, chiaramente, non vuol dire lasciarli 'allo stato brado', ma dare loro la libertà di fare esperienze e crescere attraverso quelle. Nulla di diverso da quello che facevamo noi da piccoli, o che facevano i nostri genitori e nonni, e che noi di Pando non vediamo perchè non debbano poterlo fare anche i nostri bambini".

Sin da piccoli: l’obiettivo è infatti iniziare con la fascia 3-6 anni, ma in seguito di ampliarla ai 18-36 mesi.

"Ma la casa di Pando darà anche tante altre possibilità - conclude - Penso ad associazioni che vogliono fare attività all’aperto, workshop e laboratori in linea con la nostra filosofia, e anche l’apertura alle scuole per giornate a contatto nella natura. Insomma, riavvicinarci e riavvicinare i nostri bambini a un mondo che abbiamo letteralmente dietro casa e da cui ci siamo pian piano allontanati, ma che ci fa stare bene, a ogni età".

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