i controlli del territorio

Spaccio nei boschi: arrestato l'ennesimo pusher

La pianificazione delle specifiche operazioni è stata avviata anche grazie alle segnalazioni di privati cittadini residenti nella zona che hanno consentito di restringere il campo di ricerca

Spaccio nei boschi: arrestato l'ennesimo pusher
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In manette un pusher marocchino nei boschi fra Laveno Mombello e Cittiglio: è stato trovato dai Carabinieri in missione nelle aree boschive del varesotto.

Spaccio nei boschi: arrestato l'ennesimo pusher

Nel quadro dei servizi di controllo straordinario del territorio disposti dal Comando Provinciale di Varese, con il prezioso supporto delle Squadre Cacciatori che già nei giorni scorsi hanno permesso di individuare un nuovo bivacco di spaccio nei boschi tra Laveno Mombello e Cittiglio e arrestare due pusher, l’ulteriore attività di contrasto al traffico di stupefacenti attuata ha consentito di smantellare un nuovo e importante sito in località Mondonico del comune di Valganna, a breve distanza dalla SS233 e dalla strada che conduce a Bedero Valcuvia, con l’arresto, nel pomeriggio di giovedì 4 luglio, di uno spacciatore di origine marocchina considerato un piccolo “capetto” di zona.

La pianificazione delle specifiche operazioni è stata avviata anche grazie alle segnalazioni di privati cittadini residenti nella zona che hanno consentito di restringere il campo di ricerca nella fitta vegetazione del bosco rispetto al movimento di veicoli sospetti rispetto al consueto ed intenso via vai della circolazione stradale. I conseguenti servizi di paziente osservazione hanno così permesso di attualizzare l’attività di spaccio da parte di due soggetti e circoscrivere l’area di della squadra Cacciatori “Sicilia”, intervenuta a supporto dei carabinieri della Stazione di Cuvio.

Uno dei due si è dato alla fuga durante l'arresto

Nella chiusura del dispositivo uno dei due pusher, quello meno importante, è riuscito a darsi alla rocambolesca fuga gettandosi verso un pericoloso dirupo, mentre il secondo, su chi erano state concentrate la maggior parte delle attenzioni, è stato bloccato nonostante abbia tentato, pervicacemente ed a più riprese, di sottrarsi all’arresto in flagranza di reato.

Le conferme info-investigative sul secondo soggetto sono arrivate velocemente una volta giunti presso la Compagnia di Luino ed eseguito il foto segnalamento, che ha permesso di validare l’identità dello spacciatore, un pericoloso pregiudicato con numerosi precedenti di polizia per reati di spaccio, in possesso di sei alias, ovvero identità personali false fornite nel passato, e destinatario di diversi provvedimenti di espulsione prefettizia, mai andati a buon fine per il continuo vivere in errante semi clandestinità nelle province di Milano, Monza Brianza e Varese.

L'arresto e la possibile espulsione dal suolo italiano

Durante il tentativo di fuga, l’arrestato, ormai vistosi braccato in modo sempre più ravvicinato, ha tentato di disfarsi di due marsupi contenenti: uno 1300 euro in contanti quale provento di spaccio, l’altro alcune centinaia di grammi di stupefacente tra eroina, cocaina e hashish, entrambi recuperati prontamente. Presso il bivacco sono stati anche sequestrati ben sei telefoni cellulari, un machete e il consueto materiale per il confezionamento e la pesatura delle sostanze illecite smerciate attraverso le repentine apparizioni a bordo strada. L’arrestato, dopo le formalità di rito, volte soprattutto ad una compiuta identificazione tramite il foto segnalamento, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Varese. La sua posizione sarà, come sempre, valutata e giudicata dall’Autorità Giudiziaria di Varese a cui l’arrestato è stato subito messo a disposizione in attesa della convalida avvenuta sabato 6 luglio a cura del GIP Dott. Marcello Buffa che ha disposto la custodia cautelare in carcere.

Anche in questa circostanza, è stata curata la rimozione di tutto il materiale logistico del bivacco per riconsegnare il bosco ai suoi legittimi fruitori e, nel caso in particolare, sono state attivate tutte le procedure amministrative propedeutiche affinché, quando la processualità penale lo consentirà, possa essere rimpatriato, dando così esecuzione alle pregresse pendenze di espulsione.

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