la decisione del tar

Castellanza: il TAR boccia il passaggio del servizio di igiene ambientale ad Ala

Dal Comune rassicurano: "Non ci saranno interruzioni nel servizio"

Castellanza: il TAR boccia il passaggio del servizio di igiene ambientale ad Ala
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Doccia fredda sul servizio di igiene ambientale e raccolta rifiuti a Castellanza: il TAR ha accolto parzialmente il ricorso presentato da EcoNord, procedura da rifare.

La decisione del TAR

Due settimane: troppo poco per permettere a tutti di mettere a punto e presentare un'offerta. Questo il principale dei "vizi" di procedura che hanno portato il TAR ad annullare la delibera del consiglio comunale di Castellanza con cui due mesi fa si è deciso l'affidamento in house del servizio di igiene ambientale e, con quello, l'addio a Sieco e l'ingresso in ALA, società del gruppo AMGA.

Il bando infatti era stato pubblicato sull'albo pretorio comunale dal 17 ottobre al 2 novembre dello scorso anno, tempi strettissimi. Troppo.

Il servizio non si ferma

Quindi ora che succede? Il servizio, rassicura in una nota la vicesindaca reggente Cristina Borroni, non subirà interruzioni:

"Voglio, anche a nome di tutta l’Amministrazione Comunale, innanzi tutto rassicurare la cittadinanza che il servizio continua ad essere svolto senza alcuna interruzione. Stiamo esaminando nel merito la sentenza del Tar, che non contiene valutazioni negative circa la scelta per il modello in house e desideriamo sottolineare che sono in corso tutte le valutazioni per avviare le procedure necessarie alla positiva soluzione del caso nelle sedi opportune".

"Un pasticcio"

La decisione del TAR di fatto impone al Comune, salvo eventuali contro-ricorsi al Consiglio di Stato, di ripetere la procedura. In ogni caso, ha avuto l'effetto di riaprire lo scontro fra maggioranza e opposizione, con la lista Centrodestra Unito che va all'attacco parlando di "pasticcio" in una nota che riportiamo integralmente:

"Dall’inizio di maggio 2024 il Comune di Castellanza ha affidato direttamente, senza gara, il servizio di raccolta rifiuti ad Aemme Linea Ambiente, società del gruppo AMGA Legnano, ma a meno di due mesi dalla partenza del servizio la città si trova ad affrontare un grave problema: il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) di Milano ha accolto il ricorso presentato da EcoNord (azienda privata che opera nel settore dei rifiuti e serve oltre 200 comuni in tutta Italia), annullando l'affidamento diretto del servizio a Aemme Linea Ambiente (ALA) e imponendo all'amministrazione di rifare la procedura di affidamento del servizio. Il Tar ha giudicato sbagliata la procedura applicata dal Comune nel passaggio del servizio da Sieco ad Amga. Questo errore ha invalidato l'accordo, lasciando la città senza un gestore certo per la raccolta dei rifiuti. O, meglio, con la necessità di rifare la procedura di affidamento. Nel frattempo, Aemme Linea Ambiente continuerà a gestire il servizio, perché un servizio pubblico come la raccolta dei rifiuti non può essere interrotto.

Ma sarà un servizio dimezzato, perché gli investimenti che erano previsti saranno probabilmente sospesi in attesa di pronunciamenti definitivi con la conseguenza che gli auspicati miglioramenti della qualità servizio dovranno attendere.

Al momento dell’affidamento, come opposizione, avevamo evidenziato diversi profili di criticità - prima fra tutte quella relativa al personale che da Sieco doveva transitare verso Amga - che rappresentavano in modo chiaro come la procedura fosse stata svolta in modo frettoloso e, stando alla sentenza del TAR, superficiale.

Al di là del merito delle tematiche di natura tecnica che sono alla base dello stop al contratto deciso dalla giustizia amministrativa, emerge chiaramente un dato di natura politica: il passaggio dal servizio in-house svolto da Sieco a quello, sempre in-house, svolto da Aemme Linea Ambiente è stato gestito in modo inappropriato.

Come sempre, purtroppo, i passaggi informativi in Consiglio comunale sono stati svolti senza dare la possibilità di approfondire la questione e senza fornire adeguate risposte alle perplessità evidenziate dalle minoranze e di fronte ai dubbi del Centro Destra la lista Partecipiamo ha risposto facendo spallucce e andando avanti sulla propria strada. Strada sbagliata, a quanto pare.

Cosa succederà ora? Certamente si dovranno spendere altri soldi per affrontare la causa legale e, probabilmente, per ripetere almeno una parte della procedura. Il risultato potrebbe essere ribaltato da un eventuale ricorso al Consiglio di Stato, ma in questo caso sarebbe ancor più evidente che se la procedura di affidamento fosse stata istruita con maggiore cura, evitando di offrire spazio a possibili ricorsi, si sarebbe
potuto evitare questo costoso contrattempo: vedremo cosa succederà.

Speriamo che almeno stavolta tutto sia fatto con maggiore attenzione, anche perché è in gioco un servizio estremamente importante per il suo impatto ambientale e per il decoro della città i cui costi ricadono sui cittadini".

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