Anche Candiani nella rissa alla Camera: "Non ho colpito Donno"
"Gli ho puntato il dito dicendogli che è un cogl... e che doveva portare rispetto a Calderoli, poi sono stato allontanato"
Anche il deputato tradatese della Lega Stefano Candiani nel mezzo della rissa avvenuta ieri, mercoledì, durante la discussione sulla legge per l'Autonomia Differenziata alla Camera.
Rissa alla Camera, cos'è successo
Come ricostruito dal nostro portale NewsPrima, ieri l'opposizione ha vibratamente protestato contro il Ddl sull'autonomia, esponendo e sventolando bandiere tricolori e intonando Bella Ciao.
Dai banchi della maggioranza "ha risposto" il leghista Domenico Forgiuele incrociando le braccia a X, per tre volte: un "no" in "stile X Factor" a detta sua, un riferimento alla Decima Mas per le opposizioni. Cartellino rosso: il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, collega di partito, lo espelle e sospende la seduta.
A quel punto il pentastellato Leonardo Donno si è alzato per andare a consegnare un tricolore a Calderoli. E Fontana, applicando il regolamento, ha sollecitato i commessi parlamentari a fermare Donno dichiarandone l'espulsione. Ma prima dei commessi sono arrivati alcuni deputati della maggioranza, che hanno deciso di intervenire direttamente a "difesa" di Calderoli. Ed è scoppiato il caos.
L'accusa a Candiani
Il deputato tradatese si vede chiaramente in uno dei video diventati subito virali: è tra i primi a raggiungere Donno, lo si vede alzare un dito e inveire. Sarà proprio il grillino poi a chiamarlo in causa:
"Ho ricevuto calci ripetuti, un pugno sullo sterno - riferisce Donno - E non c’era solo Iezzi. C’erano altri leghisti come Candiani e poi Amich e Cangiano (di FdI, ndr). Ma ho deciso che denuncio tutti".
Iezzi, per inciso, in serata è stato il primo a "smentire" la ricostruzione. Virgolette d'obbligo, dato che ha confermato almeno il tentativo di colpire il collega pentastellato.
La replica del tradatese
Confronto verbale, ma non fisico, spiega Candiani.
"Non l’ho colpito. Sono stato tra i primi a precipitarmi lì quando ho notato l’atteggiamento aggressivo di Donno verso il ministro, che arretrava barcollando. Gli ho puntato contro un dito e gli ho detto 'sei un cogl..., porta rispetto a Calderoli', poi sono stato subito allontanato. Per quanto mi riguarda è stato tutto montato ad arte, l’ennesima provocazione di Donno e dei Cinque Stelle in cui non dobbiamo cadere. Se mi denuncia, lo controdenuncerò per diffamazione. Il video c’è, basta guardarlo".