Bandanti, colf e maggiordomi sul Lago di Como evadono il fisco per 2 milioni di euro
I lavoratori in parola, prevalentemente di nazionalità rumena e ucraina, in alcuni casi hanno percepito trattamenti stipendiali di rilievo
La Guardia di Finanza ha individuato lungo il lago di Como 31 fra maggiordomi, colf e badanti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi evadendo circa 2 milioni di euro.
Badanti, maggiordomi e colf evadono più di 2 milioni di euro
I finanzieri della Compagnia di Menaggio, a seguito di un’accurata attività di analisi, hanno individuato 31 lavoratori domestici (26 donne e 5 uomini), residenti nel medio e alto lago, che non hanno presentato le dichiarazioni dei redditi per gli anni dal 2017 al 2022, omettendo di sottoporre a tassazione redditi per un ammontare complessivo di circa 2 milioni di euro.
I lavoratori in parola, prevalentemente di nazionalità rumena e ucraina (residenti tra i comuni di Tremezzina e Gravedona ed Uniti), in alcuni casi hanno percepito trattamenti stipendiali di rilievo, svolgendo le loro mansioni all’interno di immobili di pregio.
Pagamenti regolari ma redditi non dichiarati
I controlli, avviati incrociando i dati in possesso del Corpo con quelli dell’INPS, hanno evidenziato che i lavoratori, regolarmente assunti e con contributi previdenziali correttamente versati dai datori di lavoro, non hanno adempiuto all’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi, pur superando le soglie di esenzione previste dalla normativa (8.000 euro fino al 2021, 8.176 euro dal 2022).
In merito, si evidenzia che nel rapporto di lavoro domestico il datore di lavoro è tenuto al versamento dei contributi previdenziali ma non è sostituto d’imposta e quindi non ha l’obbligo di trattenere l’Irpef, né le addizionali regionali e comunali.
Quindi, in generale, è il lavoratore domestico che, al superamento delle richiamate soglie, deve provvedere alla presentazione della dichiarazione dei redditi e al versamento delle imposte dovute.